caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LOURDES regia di Jessica Hausner

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Niko.g     8 / 10  05/02/2013 16:40:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(Spoiler presenti)

Fra i numerosi pellegrini giunti nella famosa cittadina francese c'è Christine, ragazza paraplegica sulla sedia a rotelle, incuriosita più dall'aspetto turistico che religioso.
Mercificazione del sacro, invidia, gelosia, ipocrisia, …tutte porzioni di realtà assolutamente esistenti anche in un luogo come Lourdes e rimarcate a più riprese nel film, ma sulle quali si arrocca silenziosamente il freddo scetticismo della regista austriaca Jessica Hausner, quasi ad impedire che la luce naturale (nel film ce n'è davvero poca) dell'altra realtà, quella di coloro che operano nella carità e nell'amore per il prossimo, possa folgorarla sulla via di Damasco. Mi riferisco ai giovani volontari (qui non rappresentati) che offrono il loro gesto in nome di Cristo e non per rimediare alla noia "in attesa del periodo per sciare" e ai tanti sacerdoti che parlano con sentimento sincero e non a gettone, come se avessero una lezioncina preimpostata da formulare a richiesta (anch'essi non rappresentati). Dal giudizio generale, risulterebbe invece che nel muoversi tra i poli opposti della diffidenza e della fede, la Hausner abbia fatto colpo per la sua narrazione equidistante e neutrale. In realtà non è così.
Un merito però le va riconosciuto ed è quello di aver girato uno dei finali sospesi più belli che il cinema possa offrire. Il contrasto straniante tra la canzonetta frivola di Albano & Romina e ciò che sta per accadere alla protagonista, è un tocco di grazia e di genio, di quelli che capitano una volta sola nella carriera. Probabilmente senza volerlo, la Hausner espone la caduta di Christine (straordinaria Sylvie Testud) ad una possibile doppia lettura: medico-scientifica (recrudescenza della malattia) e religiosa (fenomeno letteralmente definito "riposo nello Spirito"). Non si può andare oltre. Prima che scorrano i titoli di coda, abbiamo appena il tempo di constatare che Christine vede con occhi nuovi. La guarigione dell'anima è il miracolo della rinascita.