tylerdurden73 8 / 10 14/09/2010 09:24:23 » Rispondi Il detenuto di lungo corso Malamadre ed il secondino Juan, finito per sbaglio tra i carcerati durante una rivolta, sono personaggi di rara intensità.Monzòn ha il merito di tracciare due caratteri diametralmente opposti con grande energia e realismo.Per entrambi la situazione straordinaria assume significati determinanti in una condizione astratta come quella della prigionia,quasi una non-esistenza confinata all’interno di un ambiente dimenticato dalla società ed in balia dei più bassi istinti. Mentre Juan cerca in tutti i modi di spacciarsi per un nuovo prigioniero e quindi sfuggire ad un tragico destino,Malamadre muove le sue milizie da vero leader ,risoluto nel far accogliere le proprie richieste con l’unico mezzo da lui conosciuto,quello della violenza. Monzòn riferisce di una condizione carceraria disastrosa,amministrata da istituzioni prive di scrupoli,testimoni accondiscendenti di microcosmi spaventosi,in cui a dominare sono la legge del più forte con il benestare di un sistema viziato per quasi tutta la sua interezza.”Cella 211” è un film che non si ferma alla denuncia,ma punta con grande senso drammaturgico sugli effetti che questo marciume può scatenare. Juan è l’animo corruttibile,da casuale e preziosissimo infiltrato a pedina sacrificabile,esprime una conversione plausibile seppur messa in moto da fatti fin troppo platealmente scioccanti.La sceneggiatura eccede sotto alcuni aspetti,mostrando elaborazioni a tratti artificiose per quanto emotivamente molto appassionanti.Monzòn è abile nel cogliere alcune sfumature che definiscono i personaggi in modo per nulla manicheo,sviluppando con logica le loro reazioni e comportamenti.Per contro tende a portare all’estremo determinate circostanze non riuscendo ad esimersi da alcune forzature.In fin dei conti quisquilie al cospetto di questo solido prison-movie dal ritmo elevatissimo,mai stancante o ampolloso.Bravissimi i due interpreti principali,Luis Tosar,inquietante monumento al crimine e Alberto Amman,un concentrato di paura e rabbia che non lascia indifferenti.
Clint Eastwood 14/09/2010 10:12:43 » Rispondi Sembra apetitoso e il tuo voto mi convince di metterlo sulla lista.
Tyler, sei stato un po' stretto con l'ultimo lavoro di Polanski. Speravo in un bel 8. L'avevo visto due volte al cinema, la prima comme ci comme ça, ma la seconda forse perchè l'ho assorbito meglio, è riuscito a convincermi. Non un capolavoro ma fatto con stile e senza sbavature.
tylerdurden73 14/09/2010 11:24:15 » Rispondi Ehilà Clint :) con questo vai sul sicuro,conoscendo i tuoi gusti è un 7,5/8 sicuro...
Che dire...forse avrei fatto bene a rivederlo...ma sai quando un film non ti lascia nulla?ecco,il solo pensiero di rimettermi a guardarlo mi fa appisolare :)