caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA NOTTE DEI DANNATI regia di Filippo Maria Ratti

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
gianfry     5½ / 10  04/04/2011 14:05:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno degli ultimi horror-gotici di nostra cinematografia, visto che risale al 1971, in cui cominciavano a predominare i gialli argentiani e simili. Il clima di quegli anni però si nota, soprattutto per le forti scene erotiche per l'epoca, presenti nel corso della pellicola: primis su tutte quella lesbo tra la "legnosa" Patrizia Viotti e la diabolica Angela Di Leo, vera "Elena Marcus anti-litteram". Le scene gore sono praticamente nulle, relegate agli incubi che la Viotti vive riguardo alle sataniche cerimonie messe in atto dalla Di Leo, troneggiante tra candelabri e altari da olocausto, ai danni di ragazze nude che uccide graffiandole i seni. L'interno del castello riporta invece il classico clima gotico degli anni '60, le stanze dai toni caldi, tra quadri e oggetti antichi attorniati da tende color rosso vermiglio. Va detto che a parte i suddetti squarci citati sopra, la trama si dilunga troppo in momenti dove non succede niente e la recitazione è statica. Nel complesso è comunque un prodotto godibile e merita una visione se si è appassionati del filone: primo, per una certa somiglianza con altre opere del periodo quali "La Terrificante Notte del
Demonio" di Jean Brismeè e "Estratto Dagli Archivi Segreti della Polizia di una Capitale Europea" di Freda, ma girato al 90% guarda caso dallo stesso Ratti. Secondo per la scena finale, che in un certo senso porta alla mente"Suspiria". Curiosità: esistono al momento due versioni del film, la vhs italiana della shendene uscita una decina di anni fa e una vhs francese intitolata "La Nuit des Damnés" contenente particolari erotici ancora più abbondanti, ma con una durata minore rispetto alla versione italiana. Il film era passato in tv anni fa, naturalmente tagliato delle scene erotiche più spinte. Per ora in dvd ancora niente.