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ROMANCE regia di Catherine Breillat

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kafka62     5½ / 10  27/04/2018 10:20:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so se sia troppo riduttivo o al contrario troppo generoso considerare "Romance" un porno d'autore, fatto sta che il film della Breillat non mi sembra proprio possa essere etichettato (e liquidato) così facilmente. L'osceno di "Romance" non si riduce infatti a un campionario (peraltro quantitativamente limitato) di atti sessuali, ma viene ricondotto invece a una visione del rapporto tra i sessi che esclude i sentimenti e fa emergere al loro posto la lotta di potere e la violenza. Nell'immagine più simbolica del film, la protagonista Marie (una Caroline Ducey di disinibita e insieme verginale intensità fisica) dà alla luce un bambino proprio nell'attimo in cui il suo uomo muore per una fuga di gas da lei stessa volontariamente provocata. Il padre deve lasciare il posto al figlio (che porterà lo stesso nome), ma a determinare questo avvicendamento sarà, poco edipicamente, la madre.
La doppia natura della donna era stata già esplorata con vena sulfurea di surrealista da Bunuel ("Bella di giorno", "Quell'oscuro oggetto del desiderio"), ma la Breillat (a parte alcune sequenze come il funerale finale o il sogno ambientato in un postribolo che sarebbe piaciuto molto al marchese De Sade) non riesce a uguagliare la sua caustica e dirompente vena dissacratoria, preferendo invece rifugiarsi in un intellettualismo un po' demodé che la voce off della protagonista accentua, in un ininterrotto monologare interiore che finisce per mettere in ombra i personaggi maschili e far riaffiorare echi vetero-femministi. Detto questo, va riconosciuto alla regista francese il pregio di una grande eleganza formale nella composizione delle inquadrature e nella scelta del décor (l'algido appartamento di Paul e quello teatrale di Robert, soprattutto), e in buona sostanza di uno stile apprezzabilmente personale ed esteticamente convincente (anche quando si tratta di far recitare un non-attore come Rocco Siffredi).