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SIAMO UOMINI O CAPORALI regia di Camillo Mastrocinque

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Invia una mail all'autore del commento anthonyf     8 / 10  17/01/2012 19:00:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film di Camillo Mastrocinque, interpretato come sempre da un superbo Totò, che questa volta tocca diverse tematiche, complesse e diverse tra di loro: partirei col dire che non si tratta di una semplice commedia, bensì di una pellicola che narra le vicende, piuttosto tragiche, di un sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi, che, in un lungo flashback, racconta la sua vita ad un medico, fino alla sua ultima sventura come comparsa in un film bellico.
Il film non è sicuramente comico: si ride, ci si diverte in più scene (vedasi quella della fila all'emporio in città), ma si tratta pienamente di un riso amarissimo, più precisamente di umorismo: Totò, infatti, interpreta un 'fallito', che vivrà una vita di vessazioni e di miseria, fin quando lo spettatore giungerà al finale, amaro e spiazzante, che in un primo istante può far smarrire colui che si aspettava di godersi una commedia tutta 'scherzi e risate', ma che in realtà spiega realmente il senso della frase: "Siamo uomini o caporali?".
Gli altri temi trattati sono, sicuramente, come hanno già ribadito utenti prima di me, la satira (la sequenza al campo di concentramento infatti è direttissima a "Stalag 17" di Wilder) e, allo stesso tempo, anche la drammaticità della guerra in sè per sè.
Bello, ma anche toccante e riflessivo.
Tuttavia, non garantisco che possa piacere a tutti, perché non è ciò che ci si aspetta e, sebbene diverso dal solito e molto intenso, non regge il paragone con altri film di Totò, quali "Totò, Peppino e la Malafemmina" e "Miseria e Nobiltà".
In ogni caso fare paragoni con altre pellicole è una cosa piuttosto banale e fredda (un film va classificato per quello che è, non per il fatto che vi siano film più belli nel suo genere): il mio consiglio è di vederlo almeno una volta nella vita perché merita, ma il riso non è assicurato.
Invia una mail all'autore del commento thohà  17/01/2012 21:42:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento.

Rinfrescami la memoria, ma non è il film dove il Principe dice una parolaccia (!), la sola di tutta la sua carriera filmica? - che io sappia.

"Attento colonnello... Io ho carta bianca" - "E ci si pulisca il ****!".
E' questo?

Grazie :D
Invia una mail all'autore del commento marco986  17/01/2012 22:11:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No quello è i due Colonnelli di Steno del 1963
Invia una mail all'autore del commento thohà  17/01/2012 23:17:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie.
Invia una mail all'autore del commento anthonyf  18/01/2012 16:11:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie per il complimento ;)
No, il film che dici tu è l'altro già citato dall'altro utente.
Invece, uno dei pochi film in cui ho visto Totò recitare in dialetto è proprio "Totò, Peppino e la Malafemmina", nella scena iniziale in cui Totò e Peppino lanciano i sassi alla finestra del confinante.
Ciao A presto.