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MAIL regia di Iwao Takahashi

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Ciaby     4 / 10  26/02/2010 15:17:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In astinenza da horror giapponesi, ho deciso (a mio malaugurio) di raschiare il barile, alla ricerca dei film che ho depistato a priori. Senza indugio, ho deciso di guardare questo "Mail" senza neanche leggerne la trama in precedenza. Insomma, mi fidavo ciecamente: locandina leggermente derivativa ma stuzzicante, è un horror giapponese (e dal Giappone, così come dalla Corea, non ho avuto troppe delusioni nel genere...mentre cerco di pensare venti volte prima di vedere un prodotto indonesiano o filippino) e ha come protagonista la bellissima Chiaki Kuriyaka, che mi faceva già impazzire al solo pensiero di vederla come un'agguerrita scream-queen. Purtroppo, però, "Mail" è un film sconcertante dalle ottime premesse.

Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto Chiaki Kuriyama non è esattamente la protagonista assoluta (come si voleva far credere, ovviamente per marketing), ma non è altro che la fida spalla di questo ghostbuster nipponico un po' troppo spaesato e fasullamente rigido. Non c'è, dunque, bisogno di girarci intorno: la recitazione è pessima (si salva, ovviamente la Kuriyama, anche se questa è una delle sue meno riuscite interpetazioni), così come la regia incredibilmente televisiva (spero che sia uscito solo per il mercato homevideo o per la televisione, anche se sono venuto a sapere che in molti paesi -ad esempio gli Stati Uniti- è stato importato).
E qui mi sono detto: va bene, regia e recitazione sono fondamentali in un film, ma spero almeno che questo "Mail" sia un filmetto ad alto tasso di divertimento e brivido.
E invece... ogni volta che il film riesce ad incutere suspense e timore (e ci riesce, soprattutto nella bellissima scena della ragazza sola nel bagno con un rumore che si fa ossessivo e angosciante), ecco che l'atmosfera viene rotta da ORRENDI, e dico ORRENDI (non notate il maiuscolo) effetti (non)speciali in computer graphica.
E così anche la scena nel bagno, tremendamente ben costruita, viene distrutta dall'apparizione di un fantasma femminile orrendamente computerizzato.

Ma non è un caso isolato, no. Ad esempio, una delle scene iniziali ci mostra una ragazza spaventata nella sua stanza che viene adescata da un bambino fantasma. Qui il regista riesce incredibilmente ad incutere timore, ma ecco che al culmine della paura viene tutto interrotto e ridicolizzato dall'orrendo urlo strozzato dell'attrice (mai vista una scream-queen tanto poco talentuosa...e dire che spesso le altre ragazze del cinema horror sono tutto fuorchè attrici) e poi fade to black.
Cosa posso dire, poi, dell'inquietante scena del bambino posseduto che tenta di far fuori la madre con un paio di forbici e, dopo che questa sviene, nella stanza emerge una digitalissima faccia verde che incute risate involontarie?

E che dire poi dell'orrendo flashback della ragazza che vede i suoi compagni che chiedono aiuto sbattendo i pugni contro le finestre della scuola, che brucia? Ecco, il regista mette il fuoco praticamente solo nei contorni delle finestre, e questo scatena ancora più risate ed espressioni basite.
Insomma, proprio grazie all'uso di questo amore digitale spropositato, "Mail" sembra uno di quei film così brutti da essere belli: insomma, c'è anche Chiaki Kuriyama che maneggia una pistola uccidi-fantasmi! Ma al peggio non c'è mai limite e, quello che poteva rivelarsi una stupidissima, ma divertente ghost story, diventa in un colpo secco un orrendo melò strappalacrime.
Non sto scherzando! Dopo quattro storie che tentano (inutilmente) di spaventare, ecco che arrivano due storie supplementari sul passato di Akiba, che dovrebbero incutere interesse ma non fanno altro che calare la noia. E qui vediamo scene in cui Akiba e l'assistente si sono conosciuti da piccoli, lui cieco, lei innamorata di lui, girando tra gli alberi di un immenso giardino in pigiama. Un semplice pretesto per mettere in piedi una storia infantile che cerca di copiare il trapianto di cornee di "The Eye".
Ma anche l'ultima storia, con telefonatissimo colpo di scena finale, non fa che uccidere lo spettatore alla lacrima facile e ai brividi per il trash.


In conclusione: un film brutto, deludente, lunghissimo (due ore), che cerca di spaventare ma fa ridere e poi annoia. Un film che ruba, tra bambini ectoplasmatici, ragazze cappelluti e mani che scorrono dietro le porte: nonostante i clichè, non c'è il minimo brivido e anche le scene riuscite vengono scandalosamente distrutte al loro culmine. Una piccola presa in giro da apprezzare solamente per le belle ragazze (la piccola Kuriyama, soprattutto).

PS: Scandaloso che su imdb questo filmetto abbia un 6.6 di media. Sono sconcertato.