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RINGU regia di Hideo Nakata

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Ciumi     7 / 10  11/08/2009 07:46:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per quasi tutta la durata del film, la paura non si vede. E’ uno stato mero della coscienza. Sta nell’incertezza, nell’attesa che qualcosa di tremendo è accaduto e possa ancora accadere. E’ l’assurdità d’una leggenda metropolitana; scorta da un filmato oscuro d’una videocassetta che gira di mano in mano, e annunciata da una misteriosa telefonata - la TV, il telefono, due oggetti simbolo della modernità. E’ questo il fascino di Ringu.
L’attesa però, è consumata attraverso un’indagine che appare a tratti confusa, un pizzico noiosa, e che decade quando assume l’atmosfera troppo evidente d’una puerile storia di fantasmi.
…Ma la paura ritorna inattesa quando tutto sembra assopirsi; squilla terrificante il telefono; il filmato cambia forma; il terrore sin ora ipotizzato, spaventoso si materializza…
Ciumi  11/08/2009 19:34:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I termini "incertezza" e "attesa" andrebbero scambiati, altrimenti non ha senso la frase... pessimo Ciumi...