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MUSETTA ALLA CONQUISTA DI PARIGI regia di Abe Levitow

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Dom Cobb     6 / 10  24/11/2020 18:55:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una gatta di campagna, Musetta (Meowsette), decide di abbandonare la fattoria e cercare una vita migliore nella Ville Lumière, la lucente Parigi, lasciandosi alle spalle lo spasimante Giallone (Jaune Tom). Mentre quest'ultimo, accompagnato dall'amico Robespierre, le corre dietro, Musetta viene abbindolata dal cinico Miaorizio (Meowritius), che però ha dei foschi progetti in serbo per lei...
In un'epoca in cui il panorama dell'animazione era ancora dominio incontrastato della Disney, fa capolino questo filmetto firmato da una delle sue più feroci concorrenti di quegli anni, la UPA, con il supporto del leggendario Chuck Jones. Preso per quello che è, considerati i mezzi di quegli anni e soprattutto un budget risicato, non è malaccio. Certo, non è neanche paragonabile ai prodotti della casa del topo di quegli anni, e visto il flop al botteghino mi sorprende addirittura che sia arrivato all'estero o addirittura qui in Italia (quindi questo sì, Cool World di Ralph Bakshi pure, ma Cats Don't Dance no? Qualcuno mi spieghi la logica).
Ma pure mettendo da parte certe questioni, questo "Gay Purr-ee" si rivela un prodotto innocuo e totalmente figlio del suo tempo nei toni, che fanno il verso alle commedie romantiche musicali di quegli anni in stile "Cenerentola a Parigi", sia nello stile animato, volutamente povero e stilizzato tipico delle produzioni della UPA e che anche gli studi Disney stavano adottando con maggior successo artistico.
L'animazione dei personaggi è a livelli televisivi ma certo non orrenda, la storia sempliciotta, anche troppo vista la durata di quasi un'ora e mezza frutto di alcuni tempi morti e un sacco di riempitivo; e i personaggi sono esili stereotipi, salvati in corner da un doppiaggio, sia inglese che italiano, apprezzabile, e dei design sui quali le impronte di Chuck Jones sono più che evidenti.


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Trattandosi di un musical, vi è abbondanza di canzoni, anche se forse sono un po' troppe e alcune sicuramente inutili, dal duo Harold Arlen-Yip Harburg, che più di vent'anni prima avevano musicato "Il mago di Oz"; alcune beneficiano delle doti vocali di artisti talentuosi come Judy Garland (voce originale di Musetta), ma in fin dei conti nessuna si distingue in positivo o in negativo, con l'unica eccezione magari della semi-trascinante "Money Cat". Merito più che altro delle stilizzate animazioni in silhouette, degli sfondi cupi e del fatto che si tratta della canzone del cattivo, storicamente il genere di canzoni più divertente.
Dunque, un prodotto minore, che non sorprendentemente ha fatto fiasco alla sua uscita; visto al giorno d'oggi mostra tutti i suoi limiti ed è certamente invecchiato (non quanto West & Soda, comunque), ma per i bambini cui è rivolto e appassionati di animazione conserva ancora un certo fascino gradevolmente vecchia scuola.
Da guardare per pura curiosità.