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NOSFERATU regia di Friedrich Wilhelm Murnau

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Dom Cobb     7 / 10  27/02/2018 16:00:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'agente immobiliare Hutter si reca in Transilvania per trattare d'affari con il losco e misterioso Conte Orlock nella residenza di quest'ultimo. Non sa che il conte è in realtà una spaventosa creatura delle tenebre...
Agli inizi degli anni '20, la Germania entra di prepotenza nella storia della settima arte e consacra nuove correnti artistiche (l'Espressionismo) che andranno inevitabilmente ad influenzare il cinema dei decenni successivi. E' un cinema caratterizzato da toni cupi, impostazioni visive gotiche e un generale clima di disillusione e pessimismo che riflette la turbolenta situazione politica della nazione. Già ci aveva pensato Robert Wiene a dare la definitiva rappresentazione di questa nuova era del cinema con il suo "Il gabinetto del Dottor Caligari", e anche se l'operazione viene portata avanti da Murnau in modo efficace sul fronte visivo, altrettanto non si può dire del resto.
Ora, è meglio stabilire subito che un qualsiasi spettatore moderno tende a guardare a ogni opera antecedente l'arrivo del sonoro più come a un'opera da museo che da intrattenimento, e non esattamente a torto: certo, l'importanza di simili opere è fuori discussione, hanno gettato i semi di tutto ciò che nel cinema è venuto in seguito, ma anche l'esempio più fulgido risulta ostico a un pubblico del giorno d'oggi, per il semplice fatto di essere troppo diverso e troppo legato al suo tempo e alle tecniche limitate di allora rispetto a quanto siamo abituati. L'unica ragione che uno oggi avrebbe di andare a riguardarsi questi classici sarebbe solo accademica.
Premesso ciò, l'opera di Murnau gioca tutte le sue carte sul fronte delle immagini, l'aspetto che più di tutti gli altri continua ancora a influenzare i cineasti: esso conta un sapiente uso della colorazione, che varia dal seppia al blu, e riprese entrate nell'immaginario collettivo anche per chi il film non l'ha mai visto prima.


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Inoltre, bisogna ammirare il coraggio di Murnau nel perseguire la realizzazione di un'opera (il Dracula di Bram Stoker) di cui non possedeva affatto i diritti, semplicemente cambiando i nomi di persone e luoghi e lasciando buona parte della trama generale invariata: una mossa che per poco non è costata la quasi totale distruzione dei negativi, con soltanto rarissime copie sopravvissute nel corso del tempo. E' infatti grazie a quel coraggio che certi stilemi del cinema horror di oggi sopravvive ancora.


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Ma popolarità e perizia tecnica a parte, devo ammettere che del film in sé rimane ben poco a fine visione: essere visivamente sontuoso non aiuta il film a risultare efficace anche dal punto di vista narrativo o emotivo, tutti per motivi che hanno a che fare con il suo essere un film muto. L'assenza di dialoghi, le recitazioni sopra le righe tipiche del genere, come anche la mancanza di un qualche sottotesto capace di rendere la storia più interessante minano alla base il godimento, rendendo il prodotto finale un'attrazione da studiare più che una storia da godersi. Manca la risonanza sociale del film di Wiene, o qualsiasi elemento capace di elevare la storia oltre il superficiale esercizio di orrore che cerca di essere; per non parlare del fatto che quel che risultava spaventoso all'epoca oggi fa sorridere.


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Film del genere hanno la fama di capolavori privi di difetti solo per il fatto di essere ancora oggi così popolari. Per quanto mi riguarda, se certi film vengono ricordati, c'è decisamente una ragione, e questo Nosferatu non fa eccezione; ma nessun film, neanche il migliore, è privo di difetti, e per quanto l'opera di Murnau contenga elementi che vale la pena ricordare, non è fatto tutto d'oro colato. Poi, ogni giudizio è chiaramente soggettivo, per cui la mia opinione avrà un certo valore per alcuni e nessuno per altri; ma se altri esempi di film muti hanno mantenuto il mio interesse più di quanto ci sia riuscito questo, allora suppongo ci siano ragioni che vadano oltre il gusto soggettivo.
Non lo sapremo mai, e continuare a blaterare non ha alcun senso; posso solo concludere questa mia piccola dissertazione dicendo che, a mio parere, questo cult del cinema muto è invecchiato peggio di altri suoi contemporanei.