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HACHIKO - IL TUO MIGLIORE AMICO regia di Lasse Hallström

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Mario Sapia     9 / 10  11/01/2010 13:02:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nove è il mio voto, e rappresenta la media fra sette, il voto che tecnicamente do al film, e undici ( ..sissignori: undici, avete letto benissimo) il voto che invece gli attribuisco per il coinvolgimento emotivo che ha saputo offrirmi. Al cinema non si va solo per godere di grandi recitazioni, spettacolari effetti speciali o trame e paesaggi mozzafiato; al cinema si va anche per entrare, per alcune mezz'ore, in una dimensione dello spirito che varia a seconda della storia proposta. Ebbene, la dimensione in cui si entra guardando "Hachiko" è una di quelle che non si dimenticheranno mai più, nemmeno volendo.
Sette al regista, misurato, a tratti elegante, di personalità artistica limitata ma lodevole oltre ogni dire nel tentare di sfuggire alla retorica che una storia come questa inevitabilmente induce ad adottare. Sette a Richard Gere, unico caso di hollywood di caratterista diventato divo rimanendo caratterista; sette ai caratteristi veri, e bravissimi, quali il ferroviere o il venditore di hot dog; sette alla distinta, un pò algida e a me sconosciuta Sarah Roemer.
Undici ad Hachiko, invece. A quello vero, morto negli anni trenta del secolo scorso, e a quello del film, interpretato dai tre splendidi akita-inu.
dancerFio  11/01/2010 19:59:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi è piaciuto molto il tuo commento anche se avrei dato un punticino in più al regista solo per la visuale del mondo dagli occhi del cane...complimenti
Mario Sapia  12/01/2010 13:11:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie dancerFio, per l'apprezzamento. Concordo che la trovata di presentare anche la visuale del cane sia stata interessante, ed è anche per questo che ho dato sette alla regia. A dir la verità, mi sono piaciute molto le inquadrature dell'occhio di Hachiko mentre guarda ciò che accade nella casa del suo amico professore, intravedendo, come lo spettatore, gli accadimenti senza averne piena percezione. Per questo, per il discorso visuale del cane a cui tu giustamente accennavi, e per la misura con cui ha saputo gestire le parti "melense" che potevano far cadere nella retorica, ho dato sette. Tuttavia, altre scene forse avrebbero guadagnato con un pò di personalità in più. Adesso non vorrei farla lunga qui, ma se vuoi possiamo parlarne più che volentieri...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  12/01/2010 00:01:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io di sicuro non andrò mai a vederlo... chiamatemi prevenuto ma questo regista mi è proprio indigesto. La moralina del cane è facile per chi ama gli animali, secondo me