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HACHIKO - IL TUO MIGLIORE AMICO regia di Lasse Hallström

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Ringo90     6 / 10  05/02/2010 23:16:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una premessa: odio la mania degli americani di impadronirsi di qualunque storia e farci un film sopra, per giunta ambientandolo forzatamente nella loro terra. Denota non solo che sono a corto di idee e che devono trovare nuovi modi di far soldi, ma anche che si credono i padroni del mondo (almeno di quello del cinema): fanno remake di ogni film decente inserendo tanti particolari che sono esclusivi della loro cultura. Questo è un limite per la creazione e la diffusione dei buoni titoli degli altri paesi! Quanti di voi avevano sentito parlare di Hachiko prima di vedere questo film? E quanti avevano visto il film giapponese?
Detto questo, il film non è certo da buttare, ma non è nemmeno qualcosa di eccezionale... purtroppo si nota molto che non sapevano come allungare la storia originale per arrivare alla fine del film, e hanno aggiunto o allungato scene che sono totalmente fini a se stesse, tipo...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. A mio parere invece dovevano cercare quanto più possibile di rappresentare il rapporto che c'era tra l'uomo e il cane, e non con il resto della famiglia che anzi era meglio che non ci fosse stato. Mi pare infatti che il vero padrone di Hachiko non avesse famiglia; se così fosse, renderebbe ancor più l'idea di come i due (il padrone e il cane) vivessero l'uno per l'altro.
Magari si poteva anche rendere più profondo il personaggio di Gere, la sua vita prima e dopo, il suo lavoro con la musica, ecc. ecc. mentre tutto questo è stato solo accennato.
Secondo me poi è anche troppo lunga la seconda parte, ovvero quella che parte da quando

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che prende quasi metà del film ed è troppo ripetitiva. Quasi quasi, se non avessi conosciuto la vera storia, mi sarei chiesta "E in base a quale forte legame il cane fa tutto quello per lui?"
Se fosse stato ambientata in Giappone, oltre al fatto che avrebbe avuto più fascino e sarebbe stato più fedele, si poteva fare anche un epilogo che parlava della statua al cane che oggi si trova alla stazione di Shibuya a simboleggiare l'importanza culturale che questa storia ha per la gente che ogni giorno passa per di là, invece che il patetico ragazzino americano che dice "Il mio eroe è il cane di mio nonno".
Ho dato comunque la sufficienza al film per "l'interpretazione" del cane, per la tenerezza che fa, per Gere che per quanto non impegnato sul serio era adatto alla parte, e ovviamente per il fatto che volente o nolente, furbata o non furbata, è impossibile non versare una lacrima. E anche perchè comunque il film risulta leggero e piacevole, adatto magari a vederlo coi bambini.