Jellybelly 7½ / 10 23/03/2014 13:45:29 » Rispondi Grandissimo come al solito Refn, che qui reinventa il genere biopic piegandolo sotto il proprio stile. Sceglie un'impostazione teatrale e geometria tipicamente kubrickiane per descrivere un pazzoide che passa praticamente tutta la sua esistenza adulta in carcere ed in isolamento per un furto di poche sterline. O meglio, perché il carcere è l'unico luogo in cui può finalmente essere qualcuno: l'ambizione di una vita. Tutto il film è percorso da un fortissimo senso di ineluttabilità: qualsiasi strumento venga utilizzato per gestire Bronson si rivela inutile, perché Bronson non si ammansirà mai. E non lo farà perché la sua unica ragione di vita è fare casino in prigione. Full stop.
Perché però una storia così assurda funzionasse al cinema ci voleva un attore in grado di reggerla: Tom Hardy ce la fa alla grande, è straordinario. Peccato che si sia poi rovinato con Bane ne "Il cavaliere oscuro - Il ritorno".