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THE DAY AFTER regia di Nicholas Meyer

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  02/08/2007 13:51:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era bastato un solo film (a dire il vero, abbastanza mediocre al di là del suo sensazionalismo , un pò retorico e autoindulgente) a farci correre tutti al cinema, in quel lontano 1983, età degli spettatori che varia tra i 12 e gli 80 anni... col passare del tempo, esaurita la paura (Chernobyl docet) e sedata con un fatalismo straniante, cosa è rimasto? Di questo film non si ricorda più nessuno, anche perchè Meyer non è esattamente Tarkovskji e tantomeno Kurosawa... indubbiamente alcune immagini hanno una loro efficacia (e, cosa ben strana per un successo al box-office, tutt'altro che effettistiche: sembra a tratti un film d'elite per cineamatori stanchi) , il bolso belloccio Guttenberg esprime per la prima (e unica?) volta qualcosa di più di una faccia da copertina di Vogue, ma tutto l'impatto è generalmente creato ad hoc per lo scenario plumbeo del film che, senza aggiungere nulla di nuovo sul tema del pericolo nucleare, ha attirato le masse verso la codificazione della Paura.

E anche per questo alzo la mia media: se artisticamente "The day after" vale assai poco (5), è stato grande l'orrore e lo spavento che ha generato con le sue immagini (7)