thohà 7½ / 10 21/06/2016 00:00:49 » Rispondi Non posso fare a meno di essere grata di essere nata in questa parte del mondo. L'infelicità che percorre tutto il film, che segue le quattro donne e ne permea i caratteri e i sentimenti è palpabile. La "tenuta" dove tutte approdano con alterne vicende è un sogno. Una via di fuga.
"Morire non è difficile. E' difficile immaginarlo."
Un cerchio infinito dove solo gli uomini hanno diritto d'espressione, di sentimenti o di cambiamenti, di fare politica o sopprimerla. Bellissima Pegah Ferydoni (Faezeh) con grandi occhi e spesse sopracciglia, espressiva e che emana, ad ogni sguardo, la docilità e l'autocontrollo che queste donne devono sempre mantenere. Lei, come tutte le altre.
E tutto finisce così, allo stesso modo in cui è cominciato. Munis si butta, il tavolo di Fakhri è così, come l'aveva trovato al suo arrivo. Il passato ed il presente non hanno ragione d'essere, è tutto sullo stesso livello, tutto è morte.