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POPIELUSZKO - NON SI PUO' UCCIDERE LA SPERANZA regia di Rafal Wieczynski

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Niko.g     6 / 10  16/02/2014 15:09:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Varsavia, 1980. Nella grande acciaieria, bastione del partito comunista, gli operai chiedono una messa. Apriti cielo.
Chissà cosa si illudevano di eliminare i comunisti quando maciullarono la faccia di questo prete, legandolo e gettandolo nel fiume.

Adam Woronowicz è un Popieluszko convincente e convinto, che trasmette autenticità alla pellicola, calandosi nel ruolo di un eccezionale testimone di Cristo.
Il film non ha invenzioni di regia o di sceneggiatura e risente di un'impostazione televisiva che lo appesantisce. Punta, in realtà, ad un realismo semidocumentaristico per raccontare un significativo momento di storia contemporanea. Sono presenti anche diversi frammenti di repertorio, con le vere immagini del prete polacco, di Lech Walesa e delle visite di Giovanni Paolo II nella sua terra.

Pur nella sua modestia, il lavoro di Rafal Wieczynski ha il pregio di rinnovare la memoria di un eroe della chiesa cattolica, la cui morte precedette di pochi anni il crollo del comunismo e la fine del dominio sovietico sui paesi dell'Est. Don Jerzy era convinto che se la gente non avesse permesso alla menzogna comunista di entrare nel suo cuore, il potere del partito non sarebbe sopravvissuto. E in effetti il potere comunista cadde perché le persone non ebbero più paura di dire che era una menzogna.