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IN THE MARKET regia di Lorenzo Lombardi

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Ironside     3 / 10  09/08/2011 16:24:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vorrei evitare di prender la palla al balzo per la solita menata sullo stato dell'horror italiano, perchè l'horror italiano sta benissimo pur avendo in casa nostra uno spazio di nicchia ( e pensiamo ai vari Bianchini, Zuccon, Zampaglione e tanti altri).

Veniamo a IN THE MARKET. Di fronte un tale prodotto, lascerei perdere la catalogazione di genere - è l'ultimo dei problemi - e mi concentrerei sull'aspetto realizzativo.
Per quanto si possa lodare lo sforzo di una crew di giovanissimi che ce l'hanno messa tutta, spiace dirlo, ma il film si attesta al di sotto della sufficienza.
Dialoghi improponibili costruiti maldestramente sul tentativo di emulare il Tarantino style, attori privi di qualunque talento, assenza di una qualunque strategia della tensione - che per un film horror è tutto, se non quasi.
Ok si potrebbe prendere a pretesto anche un budget non altissimo per giustificare qualche taglio di sangue ed effetti, ma cosa dire su altre ingenuità che col budget non c'entrano nulla e che riguardano solo il buon senso del regista e degli assistenti ? Perchè far finta di essere in Texas quando poi vediamo cabine della TELECOM, distributori ERG e Supermarket CONAD ? Era davvero utile questa esterofilia da adolescenti ? Lombardi ha creduto che nessuno c'avrebbe fatto caso ? ? ? Non saprei..
Proseguiamo; circa 70 minuti di film sono solo un riempitivo per portarci dentro alla camera dei massacri. Si ma il problema è che quando assistiamo ai massacri, il film è quasi giunto alla fine. Come può un horror mostrare la sua dose orrorifica solo allo scadere dei tempi ? Non può. Tutta la parte stile Thelma e Louise, infarcita di dialoghi sciocchi inconcludenti e derivativi, oltre che stemperare le attese del pubblico, produce un angustiante senso di noia.
Potremmo salvare Blitch, il macellaio, ma anche qui: dove s'è mai visto che un aguzzino, prima di dare inizio alla festa, tenga banco per un quarto d'ora con discorsi da antropologo - filosofo ?
Insomma, troppe scene tirate per le lunghe, un film male assemblato senza un minimo di rigor di logica, le incongruenze nella sceneggiatura abbondano, e lo ripetiamo, bruttissimi scambi di battute che scadono nel kitsch.
Non era meglio per il regista se avesse assunto un dialoghista ? O quantomeno se si fosse affidato a qualche consulente in materia di cinema horror ? Visto che si voleva far sul serio, mi sembrava il minimo...

Non voglio demoralizzare nessuno, ma se si gira un film e lo si sponsorizza con ambizione fino a portarlo al cinema, la qualità del suddetto film deve essere rispondente alle premesse - e qui ci vorrebbe una bella tirata d'orecchie !

Per Lombardi e Co. questa poteva essere una buona occasione di debutto, e invece, dopo un deludente riscontro, rischiano in futuro di avere terra bruciata attorno.
Dispiace dirlo, ma bastava usare più intelligenza, più senso critico, più attenzione, più sicurezza - e meno citazionismo - per avere almeno un film presentabile...