Harpo 9½ / 10 09/01/2007 01:00:07 » Rispondi Mi piacerebbe che al posto di film come "Giù per il tubo" o "Happy Feet", al cinema di questi periodi, trasmettessero cartoni come "Una tomba per le lucciole". Ma ve le immaginate le facce dei bambini (e, sopratutto, dei loro genitori) quando escono dal cinema?! Sarebbe uno spettacolo più unico che raro. In effetti "Una tomba per le lucciole" è un film tutt'altro che "familiare" che conferma il fatto che non tutti i cartoni (anime, in questo caso) debbano essere adatti ai bambini. L'opera di Takahata è infatti un film struggente, crudo e scarno di qualsiasi falsa morale perbenista tipica dei prodotti hollywoodiana. "Una tomba per le lucciole" non è un cartone convenzionale: ci mostra la guerra a 360°, senza cadere neppure nei cliche tipici dei film bellici. La pellicola va oltre i "dogmi" che da sempre contraddistinguono il buono dal cattivo: in "Hotaru no haka" infatti ci sono solo i bambini e la guerra. Niente eroi e niente nemici (fisici). Il film non è di propaganda: mostra in maniera assolutamente crudele la guerra nella sua immane brutalità. Il nemico è la guerra, invisibile ma mai così presente. L'unica pellicola con cui si può forse tentare un raffronto è "Il pianista" di Polanski: "Una tomba per le lucciole", come già fu scritto per il capolavoro di Roman, è un film duro. O meglio: è un film bello, perchè duro. Io sinceramente non ho dovuto ricorrere ai cleenex, ma se ve lo volete guardare consiglio ugualmente di aver un pacchetto a portata di mano.