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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE regia di Isao Takahata

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     8 / 10  15/02/2013 03:56:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'incanto dell'infanzia e della giovinezza muore precocemente, troncato dalla Storia; risplende e si spegne nell'arco di un attimo, effimero e fragile come una lucciola. Il cielo notturno non è più illuminato da uno spettacolo di insetti lampeggianti, ma solo da detriti infuocati e bombe incendiarie. Alla magia si è sostituita la distruzione e la morte, e non resta che scavare la fossa in cui seppellire la nostalgia di un passato di affetti e di allegria.
Esplode sullo schermo una Guerra la cui vera tragicità, più che mostrarsi attraverso corpi martoriati e scene di distruzione (nonostante non manchino immagini forti), si respira attraverso le anime devastate di due giovani protagonisti, un ragazzo e la sua sorellina, costretti a lottare contro la fame, la solitudine e l'abbandono subito dopo i bombardamenti a Kobe nel giugno del '45.
Nulla di più diverso dal classico formato fiabesco - target principale un pubblico di fascia d'età bassa - al quale ci hanno abituato i cartoni di Miyazaki. Ma nonostante il dolore e lo strazio che emana, "Una tomba per le lucciole" è anche capace di conservare la caratteristica aura di magia, a condire di malinconia il dramma, lavorando da un lato sul contrasto fra la purezza dell'infanzia e la disincantata "crudeltà" degli adulti (la zia, il contadino violento, il fattore che sembra totalmente insensibile alla morte di Setsuko), dall'altro sulla follia di un conflitto di cui i bambini non possono che assurgere a vere vittime. Dominano i silenzi e la poesia raccontata per immagini, accompagnata dall'espressività delle musiche, bellissime come di consuetudine nelle grandi opere d'animazione nipponica.
Pur non amando particolarmente gli anime, devo ammettere che mi son trovato di fronte ad un lavoro stupendo, in grado di toccare profondamente le corde dell'anima senza lasciarsi neanche un attimo andare all'autocompiacimento e alla ricerca della lacrima facile.