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NAKED regia di Mike Leigh

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Ciumi     8 / 10  27/12/2010 13:01:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spettri in uno spettrale sottomondo, a dieci metri dai topi, nel fango di una Londra irreale, si trascinano, gracidano pensieri esistenziali - il notturno, si fa piccolo cosmo attraverso quei dialoghi straordinari, e quei personaggi: un uomo cerca la sua donna come si cerca un cane, una guardia sorveglia uno spazio vuoto (l'interno di una modernità inutile, disabitata). Poi altri individui, altre donne, muoversi nel fondo incrostato, e un lucifero, depravato, distinto padrone di casa, che traversa sardonico l'inferno.
I fantasmi s'incontrano, conversano nel linguaggio delle proprie diverse nevrosi, gusci d'uovo che parlano di frittate, anime già trapassate che vagheggiano parabole bibliche, apocalissi. Reietti, vagabondi, paranoici, disperati, quasi fatti incorporei, se impattano lo fanno con violenza, tra scontri anche sessuali, come il "parto" con cui la telecamera all'inizio entra nell'anti-mondo di "Naked"; ma se appena si guardano, si accompagnano, si ascoltano, lo fanno con tenerezza.
Johnny (un Thewlis molto bravo) finisce il suo viaggio con il cùlo per terra, malmenato, vomitando, sbraitando, il mondo che si astraeva ridiventa concreto, duro, crudele; non c'è amore, c'è il denaro e dal mondo si fugge dentro il mondo, reggendosi su di una gamba sola.
bulldog  28/12/2010 00:47:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che mi dici dell'ultima scena?
Quella fuga a me ha dato i brividi, Thelwis un mostro.

Ciumi  28/12/2010 13:56:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma sì, è bello il finale, mi ha ricordato un po’ l’ultimo Bresson.
Lo schizzato col tic alla testa però era il migliore.