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L'ETRUSCO UCCIDE ANCORA regia di Armando Crispino

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JOKER1926     6 / 10  27/01/2018 18:07:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel pieno del movimento del giallo/ thriller italiano, fra gli anni settanta e l'ottanta, molte regie confezionavano prodotti a specifico stampo, fra successi e deliri.
Non sempre i film di questo filone sono stati dei capolavori, spesse volte i film oltre ad assomigliarsi, prevedevano nel proprio contenuto, delle vere e proprie scempiaggini. Il critico e studioso di tale filone visionerà il tutto, comunque, con una nostalgia simpatica, difficilmente l'amante di questi prodotti sarà troppo severo, questione di sentimenti…

In questa giostra concettuale inseriamo, senza troppi problemi, "L'etrusco uccide ancora" di Armando Crispino. Il nome di questa regia sfugge a molti, in effetti si tratta di un regista che ha operato poco. Della stessa firma rammentiamo, però, "Macchie solari", un discreto e interessantissimo thriller sempre dello stesso periodo.

La critica intorno a "L'etrusco uccide ancora" parte proprio dal titolo; era una prassi affibbiare a questi film un misticismo . Un titolo ad effetto era un biglietto da visita essenziale.
Effettivamente il film gira intorno al titolo, il tutto quindi si muove nel nome dei misteri dell'archeologia , essi offrono lo spunto essenziale al film, il resto spetta alla trama e alla sceneggiatura.
L'assassino ripercorre le dinamiche di alcune raffigurazioni etrusche; l'impianto concettuale non sembrerebbe esser malvagio. Alcune sequenze e alcuni sbocchi del film risultano esser ammalianti.
"L'etrusco uccide ancora" però soffre di alcune patologie che lo portano a sgretolarsi pian piano.
Al di la di una confezione tecnica da porno soft, nel film di Crispino, spesse volte, manca il mordente.
Oltre ad una fotografia di seconda fascia e ad un pessimo montaggio (confezionato forse da un macellaio), il prodotto italiano si incarta in una storia abbastanza improbabile che cerca di giocare , a suo modo, sulla psicologia. Lacan e Freud restano a guardare silenziosamente…
Oltre le sbandate della storia confezionata da Crispino, si aggiungono al banchetto gli istrionismi superflui della sceneggiatura. I personaggi risultano essere poco credibili; sembrano preda di raptus mitologici alla Ercole, si battono con violenza e rabbia, sono schegge impazzite. Ma perché?

La domanda, ne siamo certi, non troverà mai risposta.

Chiudendo il cerchio di analisi circa "L'etrusco uccide ancora", diciamo, più o meno, sempre le stesse cose; il film è destinato agli amanti del genere. Gli stessi amanti del filone, però, devono lasciare aspettative e pretese fuori dai giochi, in caso contrario il film del 1972, potrebbe apparire in vesti ancora più pietose.