atticus 7½ / 10 28/05/2011 20:02:16 » Rispondi L'impressione è che il teatro americano d'epoca fosse davvero qualcosa di elettrizzante, praticamente in ogni storia divampano passioni e ossessioni tenute nascoste nella parte più oscura dell'animo dei personaggi. Questa piéce di William Inge (premio Oscar per "Splendore nell'erba" di Kazan) non perde molto nel passaggio sul grande schermo, soprattutto nella descrizione puntigliosa dei protagonisti e della loro vita sciatta e anonima. Un film coraggioso per come esplora la sfera privata, e decisamente esplicito per i tempi in fatto di costumi sessuali giovanili; ha comunque il suo massimo pregio nella grandiosa recitazione di Lancaster (invecchiato e dimagrito ad arte) e dell'intensa Shirley Booth che aveva già portato in scena il ruolo a Broadway. La regia di Mann è agile e corretta ma avrebbe potuto osare di più.