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GLI SPOSTATI regia di John Huston

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stratoZ     7½ / 10  17/04/2024 12:56:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un film iconico a suo modo che sia per il contenuto che per il contesto in cui è nato e gli sviluppi successivi fa inevitabilmente riflettere sul cambiamento dei tempi, era l'alba degli anni sessanta, era un periodo di cambiamento, già in altri paesi come la Francia si stava imponendo il cinema moderno, basti pensare alle prime opere della Nouvelle vague, ad Hollywood invece si era un una fase un po' particolare, un po' influenzata dai cambiamenti sociali dell'America che spingevano verso un nuovo cinema distante dagli stilemi classici, dall'altro lato le grandi produzioni spingevano per quei colossi che diventeranno dei classici della Golden Age per contrastare l'avvento della televisione e creare un formato distintivo del tutto cinematografico, "The Misfits" è un film che va verso la prima direzione, un film che potremmo anche definire generazionale, ma a differenza di quelli che qualche anno prima mostravano una nuova generazione - "Rebel without a cause" , "The wild one" tra gli esempi più famosi - quest'opera si occupa di mettere una sorta di sigillo nei confronti della vecchia, sarà poi uno sfortunato caso che questo sia l'ultimo film in cui hanno recitato due icone assolute della Hollywood classica come Clark Gable, colto da un infarto poco dopo la fine delle riprese e Marilyn, che morirà l'anno dopo - in realtà lasciando un ultimo film incompiuto -

The Misfits parla di queste due signore, una ancora giovane Marilyn, appena divorziata, e invece un'attempata Thelma Ritter, che proprio per concludere la causa di divorzio vanno in uno stato del midwest, credo il Nevada, dove incontrano questi due tipi che le porteranno in giro con loro a fare una gita nelle zone di campagna, uno è Guido, un meccanico, l'altro è Gaylord, un Cowboy.
L'efficace sceneggiatura si occupa fin da subito di creare una forte caratterizzazione dei personaggi e le loro sfumature, Marilyn, il cui personaggio si chiama Roslyn interpreta questa attraente e ingenua donna, che seppur ha appena divorziato, sembra non essere mai uscita dalla bolla della sua città, già la gita in campagna e tutto ciò che ne consegue sembra un'assoluta novità, ma soprattutto i fattori che ne verranno fuori la sconvolgeranno.
Allo stesso tempo, Gable e Wallach che interpretano i due uomini che accompagneranno le due donne, interpretano dei caratteri parecchio interessanti, il primo essendo un cowboy va un po' incontro allo stereotipo dell'uomo duro, egocentrico e superficiale, interessato prettamente ai suoi affari e poco empatico, e di base lo è, lo si vede da come tratta anche Roslyn con cui ha comunque una breve storia d'amore e lo si vede nel suo rapporto con gli animali, spesso trattati con crudeltà e come spunto per fare affari, vedere tutta la parte finali con la caccia dei cavalli, tuttavia, tuttavia, Huston non cade nell'errore di essere eccessivamente divisivo, anzi dona al personaggio di Gable una forte componente riflessiva, crea un dilemma da non poco conto, quello della sopravvivenza, lui è un cowboy, anche parecchio attempato, abituato alla libertà, cattura i cavalli per rivenderli a qualcuno che ne farà cibo per cani, ma quale sarebbe l'alternativa? La sua libertà? E' la natura stessa ad essere crudele e che impone ad una specie di sovrastare l'altra per garantirsi la sopravvivenza, e allo stesso tempo, nei momenti in cui Gable sottolinea questo concetto, fa riflettere sul cambiamento dei tempi, un tempo quei cavalli erano utilizzati dai ragazzini, oggi hanno tutti il motorino, il cowboy, come mostrato qui è ormai desueto, gli rimangono pochi spifferi di sopravvivenza e poche opportunità per fare affari.

Il personaggio di Wallach è uno dei più enigmatici, l'ho trovato abbastanza poco carismatico, ma penso sia una cosa voluta, una sorta di tirapiedi di Gable, ma apparentemente più buono, con tutta la storia riguardante la moglie che era venuta a mancare e le tragedie trascorse, in realtà, fa la figura dell'infame, soprattutto nei momenti finali, ma anche lui è trascinato dalla necessità.

Poi viene introdotto anche quello di Perce, interpretato da Montgomery Clift, altro cowboy che la banda incontra al rodeo, momento altissimo nel suo criticare la forma d'intrattenimento e ostentazione mascolina per eccellenza, Perce, anch'esso infatuato di Roslyn, come il resto dei personaggi, userà il rodeo per impressionarla, lei invece non essendo abituata a spettacoli del genere mostrerà una enorme preoccupazione nei confronti di un'attività così pericolosa e inutile, prendendo quasi le veci dello spettatore nel vedere uno spettacolo simile.

Huston realizza un film quasi revisionista, nello spirito, a metà tra la decadenza di certe usanze e la critica per la futilità, un'opera comunque parecchio avanti nei tempi grazie anche a dei significati filofemministi e filoprogressisti, il personaggio di Roslyn in mezzo a quella banda di spostati, come da traduzione, è l'elemento di rottura che porta lo spettatore a chiedersi quanto effettivamente questi atteggiamenti siano antiquati e sbagliati, è stato un film coraggioso per l'epoca.

Ben interpretato, ho trovato Marlyn sopra la media delle sue prove, anche se comunque non eccezionale, e il trio Gable, Wallach e Clift in formissima, Huston ci regala diverse sequenze di valore, come le già citate scene al rodeo, ma anche i momenti di caccia ai cavalli di matrice più spettacolare, con splendide riprese aeree e gli inseguimenti con la Jeep che possono ricordare alcuni assedi del western classico.

In definitiva, una riflessione niente male sul cambiamento dei tempi, sulla vecchia generazione del periodo e sul ruolo dell'animale e della donna verso una nuova concezione più progressita.