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BOUDU SALVATO DALLE ACQUE regia di Jean Renoir

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adrmb     8 / 10  03/02/2020 18:57:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Renoir si sta dimostrando un autore fantastico nella sua coerenza di discorso contro l'ipocrisia e i vacui riti della società borghese; questo film è stata per i miei occhi sempre una prova del suo stile "poetico" e delicato (la sequenza onirica iniziale dove il suono del flauto di pan di un vicino trasfigura il corteggiamento del padrone di casa in una scenetta bucolica e teatrale) mutuato, in questo specifico caso, dallo stile grottesco dato dal modo in cui è tratteggiato e interagisce il personaggio di Boudu.

Carta vincente è stata spostare il focus dell'intera opera dal libraio a Boudu stesso: così facendo Renoir ha permesso che tutta la carica anarchica esplodesse perfettamente: Boudu si comporta da autentico selvaggio, devasta letteralmente la casa, non sa rinunciare ai suoi istinti più grezzi e primordiali, nonché sessuali: così facendo però finisce per mettere alla berlina, uno dopo l'altra, tutte le ipocrisie della società borghese. Da questo punto di vista ho semplicemente trovato fantastiche tutte le stilettate di scrittura inserite comunque in maniera armonica e continuativa nel modus del racconto. Alcune di queste poi raggiungono livelli di cinismo e amarezza altissimi ("Avremmo fatto meglio a salvare un borghese"). Ma è anche sotto l'aspetto visivo che la denuncia funziona benissimo (la madre che strattona il bambino quando vede Boudu nelle vicinanze o le persone che si radunano attorno al medico sullo sfondo mentre Boudu in primo piano sta respirando).
Insomma una progressione continua di cui Boudu sembra progressivamente carpirne la meschinità e che ha come climax l'amarissima sequenza del matrimonio dove la fortuita vincita alla lotteria permette di salvaguardare lo schematismo borghese e sotterrare lo scandalo sessuale consumato nella casa. Per Boudu non rimane altro da fare che rituffarsi nel fiume e dismettere i panni del borghese per rindossare quelli del poveraccio, altra scena dal fortissimo impatto poetico e emozionale.