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UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA regia di John Boorman

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7½ / 10  08/05/2011 04:41:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quella in cui si buttano i nostri quattro amici di Atlanta è una natura incontaminata, ostile, lontana dalle leggi della civiltà e delle norme di moralità ed etica. E' una natura che urla contro la sua sistematica distruzione (la costruzione della diga) e punisce l'uomo per averla sfruttata e sfidata, ignaro dei pericoli e scioccamente convinto della sua superiorità (il personaggio di Burt Reynolds). Dall'altra parte della morsa c'è l'ostilità di una società violenta, ignorante ed incestuosa come quella degli stati meridionali degli USA, e al centro c'è il fiume Cahulawassee, che scorre veloce, turbolento ed insidioso verso l'unica via di salvezza.
Come nel controverso "Cane di Paglia" di Peckinpah, la vicenda assume i connotati di un vero e proprio assedio, perpetrato da parte di una comunità illustrata in modo stereotipizzato e parossisticamente negativo - gli inglesi della rurale Cornovaglia come i "rednecks" della Georgia - ai danni di un gruppo di "invasori", di"diversi" - businessmen emblemi della piccola borghesia - che dovranno regredire ad uno stato quasi primitivo ed animalesco per assicurarsi la sopravvivenza attraverso quell'istinto che il progresso sociale ha cancellato dall'imprinting dell'uomo - bellissima la scena in cui John Voight, con l'arco teso in mano, teso ed impaurito, non riesce ad uccidere il cervo nel bosco.
Nonostante alcuni passaggi di sceneggiatura un po' forzati (mi aspettavo un po' di più dalla tanto decantata scena dello stupro) ed un finale che perde in parte lo spirito del film, "Deliverance" rimane un bel thriller di Boorman, diretto con assoluta maestria nella messinscena - davvero suggestiva la fotografia, specialmente quella notturna, che sfrutta al massimo le splendide location naturali - ricco di tensione e di suspense sin dal primo minuto e di qualche ben piazzato dettaglio orrifico, a partire dall'inquietante ragazzo albino ritardato con il quale il povero Ronny Cox suona la famosissima Dueling Banjos - uno dei pezzi più famosi e memorabili della storia del cinema.