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INVICTUS regia di Clint Eastwood

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  06/03/2010 01:04:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La grandezza di un film va al di là delle scelte etiche - che molti possono considerare ingenue - e forse ne è parte integrante. Fin dalle prime immagini si capisce che Invictus non è il solìto biopic spettacolare senz'anima à la Attenborough.
Devo ammettere che non ci credevo: dai trailers coltivavo qualche sospetto, soprattutto ora dopo le delusioni di tim burton e (in parte) Peter Jackson.
Credo che Eastwood abbia realizzato il suo film più idealista, pregno di quel lirismo umano che concede fin troppo all'uomo una possibilità definitiva di redenzione, una via immortale verso la salvezza. Non è tanto a Mandela che si rivolge il film, quanto alla speranza di un'umanesimo che trionfi su questo mondo equivoco e assente.
Lo spettatore più attento concepirà anche che questa apparente ingenuità è qualcosa di cui sente fortemente il bisogno, molti altri possono (e ne hanno tutto il diritto coi tempi che corrono) dubitare fortemente di questa realtà.
Ciò che è indubitabile è l'onesta dell'intera operazione, questo modo straordinario di Eastwood di vedere la profondità universale dell'uomo anche "oltre" la sofferenza che ha dovuto sopportare.
Sarà retorico, ma è l'unica dimensione concreta per cui valga la pena combattere per ritrovare il senso della nostra vita.
Il Mandela di Morgan Freeman, così razionale e riflessivo, mi ha ricordato in modo impressionante un certo Abraham Lincoln, e non credo sia un paragone azzardato o infondato.
La competizione sportiva diventa quindi un'ennesima lezione sulla razionalità umana, sullo sforzo e il bisogno di sfruttare i propri demoni nell'enfatizzazione gloriosa della vittoria, pensando un pò a "Quella sporca ultima meta" di Aldrich (sul football) o al modello più rassicurante di "Momenti di gloria" di Hudson.
Il grande lirismo del film traspare nei momenti topici (sensazionale la scena dell'incontro sotto una pioggia battente) ma non trascura mai di diventare un'immensa riflessione sulla forza del singolo pensiero adattato ad ogni tipo di massa.
Probabilmente c'è un forte ascetismo spirituale in Eastwood, l'ex-repubblicano che ha deciso di investire totalmente nella fede verso l'uomo
Clint Eastwood  06/03/2010 17:19:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ex-repubblicano da quando ?
anthony  06/03/2010 22:24:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai mai sentito di un Repubblicano favorevole all'eutanasia, all'aborto e alle nozze gay?
Clint Eastwood  07/03/2010 20:26:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutte e tre ancora no. Non ho sentito ultimamente un Eastwood democratico, ma dagli ultimi lavori c'è poco "repubblicanesimo" per questo chiedevo, magari mi son perso qualche notizia ...
StranzCronenber  07/03/2010 20:26:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In tutta sincerità, mi sembri troppo benevolo nei confronti di Clint...
Non è la assunta ingenuità ad avermi deluso totalmente, ma la lettura esageratamente semplicistica di una società estremamente complessa, segnata conflitti laceranti e drammatici.
Insomma, per me Invictus è una vera e propria resa alla retorica più populista.