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MEMORIES OF MATSUKO regia di Tetsuya Nakashima

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Ciaby     7 / 10  06/07/2010 16:42:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho amato tantissimo "kamikaze Girls", film in grado di spezzarmi dalle risate ogni volta che lo vedo, e quindi (nonostante la paura di trovarmi di fronte ad un drammone musicale) l'ho provato anche io. Insomma, gli ho preferito "Kamikaze", che era esagerato perchè la follia jappop è alla base della storia stessa, basata sul presentare le mode dei giovani giapponesi, e soprattutto non aveva alcuna pretesa, se non quella di essere un simpatico divertissement.

Questo non significa che Matsuko non mi sia piaciuto, anzi... è un film molto carino (nè porcata, nè capolavoro) in grado di essere sia magnifico che orrendo nello stesso tempo. Orrendo nelle ambizioni (bruttissima la fotografia, curata all'estremo, saturata oltre il limite umani...e poi cuori, canzoni, fiori, prati, fiumi, laghi, colori, colori, ammori, neve, fiori, fiori, fiori, fiori, fiori, fiori, soli), ma magnifico nel suo modo di ritrarre Matsuko, rappresentata in modo incantevole da una splendida Miki Nakatani (che già ho adorato in "Loft"), una sfigata che nonostante abbia sofferto così tanto NON rifiuta mai di amare o di arrendersi (tutte le volte che pensa al suicidio ci ripensa, o meglio è il suo corpo a ripensarci).

Un Amélie in salsa nipponica, ma meno riuscito della controparte francese. Troppo esagerato, troppo colorato, troppo tutto. Nakashima è un genio e su questo non si può controbattere, ma spesso esagera persino nel suo talento, confezionando un calderone in cui idee stravaganti vengono piazzate insieme senza un filo conduttore. E poi è troppo lungo e la tragedia è troppo forzata, inverosimile e banale.
Per fortuna che, nonostante i limiti di una sceneggiatura baroccheggiante (ma non nel senso positivo), Nakashima riesce sempre a sorprendere con i suoi soliti assi nella manica, ed ecco che, di colpo, un film che se girato da un regista di drammoni coreani sarebbe stato INCLASSIFICABILE, in mano a Nakashima diventa una fiaba godibilissima piena di difetti sì, ma almeno godibilissima.