IL QUARTO TIPO regia di Olatunde Osunsanmi

Inizia malaccio: tralasciando la discutibile premessa, già di per sé un po' scema, il problema è che parte volendo spaventare con le immagini cruviolente improvvise e la musica di tensione sparata a cento decibel, fattore che ho sempre detestato se non quando utilizzato sapientemente e non alla càzzo (<- sempre copirait, ndr).

Prosegue molto male: comincia a delinearsi lo stile registico, che personalmente non m'è piaciuto per nulla, con tutte quelle inquadrature traballanti come a dire 'facciamolo più realistico possibile ma senza scordarci che stiamo girando un film, o quasi', anche senza che la situazione ne richieda l'uso.

Continua malissimo: il montaggio si fa irritante, con l'accostamento tra pseudorealtà e la sua riproduzione odierna, a mo' del famoso giochino Scaccia Tasselli.

Insiste peggiorando: i dialoghi sono via via sempre più soporiferi (magari a causa del doppiaggio italiano, però), di tanto in tanto la noia prende piede. Per le situazioni clou si opta per il 'vedo-non vedo-anzi non vedo proprio-sento e basta-ma sento solo strònzate', il che non è esattamente il massimo.

Finisce bene: in virtù del fatto che finisce. Ciò che accade poco prima è probabilmente la cosa più interessante di tutto il film, ma viene mandata così tardi da non (poter) essere manco approfondita.

Insomma, se per me il caro O. O. vale ben poco come regista, come sceneggiatore penso sia anche peggio. E mi pare che finora la sua carriera non mi dia torto.