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IL FIGLIO PIU' PICCOLO regia di Pupi Avati

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Invia una mail all'autore del commento Larry King     7½ / 10  21/02/2010 23:01:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Correva un grosso rischio Avati presentandoci questo ritratto dell'Italia odierna: incappare nella retorica o nel qualunquismo. Esce da entrambe queste possibili trappole, fornendo una sorprendente chiave di lettura metacinematografica.
L'intera vicenda di corruzione, ricatti, truffe, scambi di favore, aspiranti attrici e chi più ne ha più ne metta, si sposta nel momento culmine del film verso la vicenda di un ingenuo studente del Dams, che anzichè temere l'arrivo della Guardia di Finanza, si illude per un attimo di realizzare il sogno della sua vita: dirigere un film, che "essendo il suo primo film deve essere per forza un capolavoro". Avati ci regala allora la misera parabola discendente di un Ed Wood indigeno (non a caso Ed Wood in quanto vuole raccontare la storia di due travestiti- Glend or Glenda), parallela alla storia della madre, della quale ripercorre l'iperbole artistica, se cosi vogliamo dire. Magistrale il momento in cui Nocella gira fra le campagne laziali, dove cerca di ricreare il suo Texas, un po come facevano i pionieri nostrani dei nostri spaghetti western di serie Z negli anni Sessanta.
Detto questo il film non ci nasconde ovviamente i suoi difetti, con qualche buco di sceneggiatura ed una Morante francamente sopra le righe e gigionesca nel suo abituale ruolo di nevrotica depressa, ma con un demerito forse più evidente: Avati non è riuscito pienamente con De Sica a ripetere l'operazione fatta con Abatantuono ai tempi di "Regalo di Natale". De Sica è si molto trattenuto, la sua non è monoespressività, in quanto il suo personaggio impone un'unica sfaccettatura, ma è veramente convincente solo nel finale sul balcone. Zingaretti è ottimo, specie nel contrapporre al machismo di Montalbano, il personaggio al quale non possiamo ahimè fare a meno di associarlo, la sottile ambiguità del suo personaggio. Molto bravo il giovane Nicola Nocella, al quale non si può non auspicare una carriera fortunata.
Detto questo, non posso far altro che consigliarlo, anche per contrappormi alla maggior parte dei giudizi sin qui letti, che forse sono eccessivamente severi.
Invia una mail all'autore del commento Totius  22/02/2010 00:12:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehh Larry Larry...sei sempre troppo buono tu !!
Guarda che l'appunto che hai fatto sulla sceneggiatura e su De Sica (che condivido in pieno) basterebbero già a scendere il voto di almeno 1-2 punti..... sinceramente credo che il tuo 7,5 sia troppo generoso!!
Invia una mail all'autore del commento Larry King  22/02/2010 14:15:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse il mezzo punto in più è esagerato, ma l'ho dato più che altro per il finale e per il fatto che comunque il film non è assolutorio nei confronti di nessuno. Sul fatto che sia troppo buono...quando qualcosa non mi piace non è che uso la mano leggera!