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L'UOMO NELL'OMBRA regia di Roman Polanski

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isaber     7 / 10  17/08/2011 14:04:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un ghost writer è un autore professionista che viene pagato per scrivere materiale di vario tipo che viene poi attribuito ufficialmente ad un'altra persona. Leader politici assumono spesso questo tipo di professionisti per scrivere autobiografie, discorsi o altro materiale. E' questo il caso del nostro ghostwriter, in italiano letteralmente "scrittore fantasma", che nel titolo diventa invece "l'uomo nell'ombra". Nel film è interpretato da Ewan McGregor, al cui personaggio non viene dato nessun nome: forse per sottolineare maggiormente il concetto di uomo dietro le quinte, il cui lavoro verrà attribuito ad un altro, di cui nessuno si ricorderà ("noi ghostwriter non veniamo invitati di solito alla presentazione del libro, siamo imbarazzanti come un'amante ad un matrimonio").
In molte recensioni di questa opera si è accostato il nome di Polanski a quello di Hitchcok, ed a ragione. Polanski costruisce un thriller assolutamente classico ed elegante, basato non su clamorosi colpi di scena o eclatanti scene d'azione, ma sulla progressiva creazione di uno stato di tensione attraverso il dubbio che si insinua strisciante. Adam Lang è o non è un criminale di guerra? Ha davvero dei legami con la CIA? Il primo scrittore è morto annegato o è stato ucciso? E se è stato ucciso, chi può essere interessato a non divulgare il manoscritto e perchè? Tutti interrogativi ai quali nel finale verrà data una risposta, ma che, nel dubbio della loro legittimità o meno, tengono lo spettatore concentrato sulle progressive scoperte dello scrittore. Costretto a muoversi in uno spazio limitato, che non comprende molto più della residenza dei Lang e dintorni, l'uomo procede cauto nelle sue indagini, alle quali ogni nuovo incontro aggiunge un piccolo tassello, che però non va immediatamente al suo posto chiarendo la situazione. Il personaggio più presente, oltre al ghostwriter, non è il primo ministro, impegnato a risolvere la crisi e che, ad un certo punto, partirà abbandonando il campo, ma la moglie di questo, Ruth (intepretata dalla poco conosciuta Olivia Williams, spesso affidata a ruoli secondari, come nel recente An Education). Presentata inizialmente come brava moglie di un politico, che segue il marito nel suo lavoro e lo supporta, progressivamente si svelerà come personaggio emblematico (nei film di Hitchcock non manca quasi mai l'elemento della donna che si rivela un personaggio ambiguo o malvagio).
Molto azzeccati per la parte sia Ewan McGregor, che con la sua espressione disorientata interpreta perfettamente l'uomo inconsapevole messo in mezzo a qualcosa di troppo grande per lui, sia il nuovo 007 Pierce Brosnan: nella sua filmografia conta soprattutto film d'azione in cui viene utilizzato come belloccio di mezza età, qui la sua espressione plastica e sorridente viene sapientamente utilizzata per rappresentare il tipico uomo politico da televisione.
In conclusione, l'ultimo lavoro di Polanski è un'opera di alta fattura, che sfrutta sapientamente i meccanismi classici (la suspence, la progressiva ricerca della verità, il sospetto, la paranoia, il nemico invisibile e sconosciuto) costruendo un intreccio che scorre agevole, nonostante le due ore e più di durata, funziona e non si inceppa. Chi si aspettava un thriller politico- di spionaggio resterà deluso e lo definirà forse monotono e noioso.
Molto adatta anche la scelta dell'ambientazione: l'isola Sylt (Germania), silenziosa, inquietante, battuta dalla pioggia, simboleggia molto bene l'isolamento e il senso di prigionia del protagonista.