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THE HOUSE OF THE DEVIL regia di Ti West

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albert74     7 / 10  23/02/2018 23:31:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo film va inteso come una rivisitazione, in chiave vintage e retrò, di un certo filone horror degli anni '80. Non ci sono fantasmi, spettri o demoni ma un tema, già più volte analizzato da un certo cinema horror con alterni risultati: quello della setta satanica.
Il capostipite del genere, ovviamente, è il capolavoro Rosemary's baby. Questo film non trae ispirazione solo da quel film ma ricorda, nell'impostazione generale, babysitter wanted, girato appena l'anno prima (oltre a diversi altri film).
Le ambientazioni, come stavo dicendo, sono quelle degli anni '80 fin nei minimi particolari e nella caratterizzazione della protagonista, nella continua presenza del wolkman con il quale la ragazza ascolta la musica, nei brani musicali, nei vari oggetti che si vedono in giro (il telefono a disco, le automobili) persino la qualità video ricorda quella sgranata di certi film dell'epoca.
Non ci sono dialoghi degni di nota, ma continue carrellate e inquadrature nelle varie stanze. Dopo una prima parte girata in esterno, almeno un'ora è nella casa. I corridoi, l'attesa per qualcosa di non ben chiaro. Non ci sono musiche di sottofondo, eccezion fatta per quella che la ragazza ascolta in cuffia in alcune parti del film. Non si sentono rumori. E così si va avanti e l'attesa potrebbe farsi estenuante e per qualcuno il film potrebbe essere tutto qui.
IN realtà è tutto voluto. Si tende a riprendere i canoni dei vecchi film horror quelli in cui l'horror non sta nell'apparizione di mostri o spettri ma nell'atmosfera che crea tensione.
L'operazione credo sia riuscita se si considera il film in quest'ottica. Non si tratta certo di un capolavoro poiché il tema è piuttosto abusato (ho citato i due film del genere più famosi ma in realtà potrei citare tutti quelli in cui ci sono messe nere o celebrazioni sataniche e farei notte, basterebbe citare tutta la serie de "il presagio" con i vari remake).
Quello che mi è piaciuto è questa ricercatezza nel far rivivere le atmosfere e le sequenze dei film di 30-35 anni fa e oltre.
Semmai qualche riserva potrei avanzarla sull'attrice che, in alcuni casi, risulta un po' legnosa. Inoltre la parte conclusiva, così troppo splatter, scade troppo nel banale e nel già visto riproponendo, in maniera fastidiosa un certo cinema di serie B. Peccato perché fino a quel punto il film andava bene e l'atmosfera poteva condurre a qualcosa di più ricercato e meno ad effetto. Ma in fondo si tratta degli ultimi 10 minuti, che certo potevano essere utilizzati in maniera migliore.
Complessivamente è un buon film.

nb: che cerca un film costruito egregiamente ma con una giusta dose di horror puro allora si rivolga al remake americano di the ring (2002), unico film horror di ottimo livello degli ultimi 20 anni.