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NORD regia di Rune Denstad Langlo

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jack_torrence     6 / 10  08/03/2010 17:23:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La trama del film ricorda moltissimo Una storia vera di Lynch.
Rispetto al film di Lynch, è un film molto più minimalista.
Ricorda invece molto i toni stralunati di tre film "nevosi" usciti intorno al 2003: Vodka lemon, Kitchen stories e Noi albinoi.
Si apprezza, molto, la tenuta stilistica del film, ineccepibile, ed altrettanto se ne apprezza la coerenza.
Tuttavia, non ho avuto l'impressione che, a furia di "levare", il regista riesca a far pulsare il cuore del suo racconto con il calore che pur potrebbe, senza aggiungere un pizzico di retorica in più, senza aggiungere un aggettivo in più alla sua asciuttezza, ma con la messinscena di incontri un po' meno esili.
La timidezza, precarietà e assenza di futuro di questi incontri appaiono perfetti: solo che anche la loro consistenza è davvero minima.
Nessun episodio, tra i tre principali "incontri"-tappe del viaggio compiuto dal protagonista, sembra dire più di quello che esattamente dice: piccole perle come piccoli aforismi, o haiku se si preferisce. Quadretti, un po' bizzarri, molto umani, di un percorso che nel suo complesso rappresenta una riapertura alla vita, ben rappresentata da quella silenziosa discesa libera sugli sci, ripresa in campo lunghissimo prima della riuscita chiusa: l'incontro col figlio, meta del viaggio, su cui il film si chiude prima che i due debbano dirsi una parola, nel più classico dei finali aperti.
Tutto al suo posto insomma, ma senza la forza e l'energia di un messaggio davvero profondo e articolato.