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OLTRE LE REGOLE - THE MESSENGER regia di Oren Moverman

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K.S.T.D.E.D.     7½ / 10  25/04/2010 20:12:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un esordio dietro la macchina da presa, quello di Moverman, che non ti aspetti. Dal co-sceneggiatore di "Io Non Sono Qui", grottesco ed allucinante documentario su Bob Dylan, infatti, un film così scarno e lineare è l'ultima cosa che ci si potrebbe aspettare.
Il tema non è certo nuovo, è stato già affrontato, e verrà affrontato ancora, parecchie altre volte, tuttavia Moverman riesce a caratterizzare questa sua pellicola, rendendola intima e personale ed evitando quelle banalità che avrebbero fatto di “The Messenger” una pellicola dai buoni propositi ma sostanzialmente anonima e magari in cerca della lacrime facile. Il regista israeliano, invece, descrive con assoluta lucidità gli effetti della guerra sui due militari, lo scudo con il quale si erano difesi dall'inumanità della guerra e che ora li separa dall'umanità del mondo reale, quello stesso mondo in cui non riescono a rientrare. Per far ciò Moverman si serve di una regia essenziale che indaga e comunica in gran parte attraverso primi piani, quasi fossero i volti dei protagonisti l'unica cosa degna di interesse; fa del silenzio la voce della pena di Montgomery e lo contrappone al continuo parlare di Stone che quel silenzio, che è anche il suo, non riesce e non vuole ascoltarlo.
Ciò che fa davvero male in questo film non è tanto la disperazione dei parenti delle vittime che ricevono la notifica della morte dei loro cari quanto l'impotenza di Montgomery e Stone, la loro voglia di condividere se stessi con un mondo che è nuovamente davanti a loro ma che non riescono più neanche a toccare. Vi è un piano sequenza che descrive ciò in maniera perfetta e che è in tutta probabilità la scena più importante dell'intera pellicola, ossia quella in cui Olivia invita Montgomery ad entrare in casa. Dura più di 8 minuti, per tutta la sua durata sprigiona una potenza emotiva che comunica allo spettatore tutti i sentimenti che il regista vuol far passare e che si chiude come meglio non poteva: “Ti dispiace se... resto qui per qualche minuto”.

La prova degli attori è ben più che all'altezza, anzi. Estremamente convincente Ben Foster nel ruolo di Montgomery, ottimo come caratterista Buscemi, davvero brava la Morton e perfetto Woody Harrelson, che già in “Natural Born Killer” e in “Larry Flynt – Oltre lo Scandalo” aveva dimostrato che non aveva più niente da dimostrare.

In quante sale sarà uscito qui in Italia? Un paio?

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