Ciumi 8 / 10 19/11/2009 16:28:45 » Rispondi Il realismo è cosa passata. E se la frontiera in 8 e ½ è stata tracciata, bisogna tenere fede a questo passaggio: non si ha più niente da dire, e dunque non lo si dice, ma lo si rappresenta! Il nulla - dove il personaggio assume l’aspetto di mera caricatura, e la Roma della dolce vita, di parodia del suo glorioso (tra)passato - s’arroga il diritto di confusione, di sarabanda, di folla d’immaginazioni. Le mura possono crollare da un momento all’altro e dare luogo a nuovi scenari; mentre un buon pranzo conta più del pensiero, la fantasia dilaga, e vecchie allegorie (il poeta, i rematori) vagano penitenti per queste terre satiriche, dove tutto fintamente s’apre (il mare) e deridendo nel frattempo s’intrica (il labirinto). E là dove arte diviene sublimazione dei sensi, l’occhio vuole la sua parte; è smanioso di tanta vanesia bellezza: et Venustas sia.