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BEETLEJUICE - SPIRITELLO PORCELLO regia di Tim Burton

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hghgg     8½ / 10  17/12/2015 16:13:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanto amo questo film. Secondo solo a "Edward mani di forbice" e appaiato con "Ed Wood" nella lista delle mie preferenze burtoniane. Mi sembra giusto esaltare questo piccolo indimenticabile capolavoro della commedia nera adesso che l'ombra di un'evitabile e spaventoso sequel si fa sempre più nera e minacciosa. Quanto mi preoccupa 'sto sequel.

Questo film invece ha rappresentato la definitiva esplosione della fantasia e dell'inventiva di Tim Burton, laddove "Batman" e "Edward" saranno i primi grandi successi qui troviamo già tutta l'anima e il credo cinematografico del regista con in più una spontaneità, una libertà di inventiva e fantasia e una freschezza che, ovviamente, nel corso degli anni andranno svanendo senza nulla togliere ad opere ottime e più "consapevoli" come "Il mistero di Sleepy Hollow" o "Big Fish".

"Beetlejuice" è l'oscurità al ritmo di calypso, un'esplosione di colori, immagini e atmosfere rigorosamente dark, oscure eppure vivaci e colorate si, con colori notturni certo ma anche luminosi, presi da una tavolozza ampia che esplode nella favolosa rappresentazione dell'aldilà burocratico o nel mondo alieno dei vermoni della sabbia, verde scuro, rosso acceso, giallo deserto, tutto si fonde per creare straordinarie immagini e scenografie di chiaro stampo surrealistico dove la mente di Burton sembra essere teatro di un incontro d'affari tra Salvador Dalì e Timothy Leary (guarda caso, padrino di Winona) strafatti di LSD. Senza dimenticare l'importanza del nero, che trionfa soprattutto nel personaggio di Lydia, indimenticabile parodia dell'adolescente darchettona-depressa, compendio comico di tutta l'iconografia "Dark/Gothic" degli anni '80 (dall'immensa Siouxsie Sioux in poi, una che piace pure alla Winona, che abbiamo gli stessi gusti musicali noi vi pare poco vi pare) almeno fino al finale che spazza via questa condizione per gettare il personaggio in un vortice di buonumore e allegria.

Ecco, il finale. Perché l'idea di unire il mondo dei morti e degli spiriti con il calypso di Harry Belafonte è stata assolutamente geniale e ha portato a risultati indimenticabili ed è un altro grande marchio di fabbrica di "Beetlejuice".

Non solo per la meravigliosa danza finale di una levitante, raggiante e meravigliosa Winona Ryder sulle note di "Jump in the Line" (affiancata poi da quell'esilarante squadra di football che apparendole a fianco ballando il calypso ha quasi ucciso anche me dalle risate) ma anche per l'altra più iconica sequenza del film, la possessione ectoplasmatica sulle note di "Banana Boat Song (Day O)", la mitica danza calypso di Catherine O'Hara e soci posseduti dagli spettri dei Maitlands, una delle scene più esilaranti che io abbia mai visto, bellissima anche per la bravura e la partecipazione degli attori, la O'Hara è un genio in quella scena.

Dimentico qualcosa ? Qualcuno ?

Forse... Ah si! Forse sto dimenticando di dire che Michael Keaton quando recita in ruoli da pazzo è un attore fantastico (tassativo, godetevelo anche come attore shakespeariano, sempre come pazzo, in "Much Ado About Nothing"). Qui poi è alla sua prova migliore (mi perdoni "Birdman" non me ne voglia).
Keaton crea un personaggio tra i migliori nella storia della black-comedy moderna, un demonio volgare e irresistibile, maligno, zozzo, scatarrone, arrapato, un pezzo di mèrda del regno dei morti che ti strappa sorrisi e risate con disarmante facilità, con un attore meravigliosamente in parte, evidentemente divertito, che riesce ad ogni sua apparizione a rubare la scena a tutti gli altri, tutti tranne una, quella sedicenne che con lui forma una coppia fantastica e che adesso sarà con lui coinvolta nel sequel e conto sul loro entusiasmo, spero riescano a salvare un po' della dignità di questo gioiello perché in Burton e nella sceneggiatura non ho per nulla fiducia, vabè...

Non che Geena Davis e Alec Baldwin non siano bravi anzi è che sia loro che i loro personaggi alla fin fine, pur essendo ben caratterizzati e anche simpatici, rimangono meno impressi non solo rispetto a Lydia o Betelgeuse ma anche ai Deitz interpretati dalla O'Hara e da Jeffrey Jones.

Notare la caratteristica del nome del mitico demonio bio-esorcista. Si chiama Betelgeuse (una delle più importanti stelle della costellazione Orione) ma il titolo è "Beetlejuice" gioco di parole sulla pronuncia probabilmente e citazione alla gag con cui Keaton svela il suo nome a Lydia.

Comunque bravi tutti. Burton ha preso una sceneggiatura nemmeno scritta da lui e l'ha trasformata in una delle cose in assoluto più SUE nell'intera carriera, con una regia fenomenale e quella girandola di gag e di straordinarie invenzioni visive che resteranno sempre tra i suoi apici. Con grande fantasia artigianale per le scenografie, il deserto alieno che sembra (e probabilmente è) pongo e plastilina con quel vermone così bello e così meravigliosamente finto. Fantasiosissima ma, volutamente, più "realistica" nella costruzione la scenografia dell'aldilà così meravigliosamente surrealista anch'essa, luci pazzesche. Surrealismo richiamato anche nelle sculture della signora Deitz, bellissime quando animate da Betelgeuse nella straordinaria scena del, tentato, matrimonio tra lui e Lydia.

Applausi a scena aperta al direttore della fotografia e ai suoi collaboratori, tanto quanto Burton alla regia e gli scenografi è lui il creatore di questi mondi fantastici, folli e indimenticabili. Splendido uso di luci e colori. Estasi.

Sceneggiatura da manuale della commedia, ritmo incalzante, ottime gag, ironia intelligente e riuscita come detto soluzioni geniali (il calypso, le trasformazioni della Davis e di Baldwin, surrealiste anche loro) si ride e ci si diverte sempre per il ritmo perfetto del film, come stare dentro ad una canzone di Belafonte fusa con una dei Siouxsie & The Banshees per dire.

Bravi tutti gli attori. Keaton fenomenale e l'ho detto, la Ryder alla sua prima grande interpretazione, iconica, spontanea e perfetta dopo quella ne "L'Età dell'innocenza" (nel capolavoro di Scorsese è proprio pazzesca poi nell'apposito commento spiegherò, prima o poi, perché la penso così) per me resta la sua pi riuscita oltre a quella che l'ha lanciata nel firmamento delle star di olliwud. La O'Hara un turbine irresistibilmente nevrotico, Jones ne è il contraltare perfetto, la Davis e Baldwin due protagonisti un po' dimenticati ma in realtà molto efficaci.

Migliori attori non protagonisti: i giocatori di football. "Coach, non ho capito, ma qui in ritiro ci si va o no ?"

Ragazzi everibodi JUMP-IN-THE-LINE.