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LAKE MUNGO regia di Joel Anderson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  09/11/2011 10:31:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dimenticate i pericolosi fantasmi di "Esp" o le aggressive presenze di "Paranormal Activity":Joel Anderson realizza un film che pur potendosi affiancare alla tanto famigerata ondata di mockumentary horror usciti negli ultimi anni ne prende le distanze con intelligenza.
"Lake Mungo" è un film piacevolmente stratificato dall'andatura equilibrata e magnetica,tutto inizia con la morte di una sedicenne annegata durante una gita con la famiglia e continua prospettando una verità che cambia di continuo,infrangendo convinzioni tramite automatismi intersecati con ammirevole disinvoltura.
Anderson guarda a Lynch sin dal nome scelto per la sfortunata ragazza,per poi dislocare la boschiva Twin Peaks nella brulla terra australiana collocando l'angosciosa parte finale nello scenario quasi marziano di Lake Mungo.
Non vi è però traccia di cervellotici squarci onirici o ghirigori narrativi,lo sguardo è puntato sui segreti di una cittadina di provincia,sulla vita di un'adolescente con qualcosa da nascondere e probabilmente frutto di un grande malessere.L'oscurità che trasuda non è solo quella dei presunti fenomeni paranormali,ma anche quella,ben più concreta,di un turbamento incompreso.
Anderson non cerca lo spavento facile,ugualmente riesce ad infondere una tensione veemente costruendo un puzzle fatto di sensazioni ed eventi congiunti.Tratta l'elaborazione del lutto mediante un iter naturalmente penoso esposto con interviste,filmati e foto che sviano in continuazione la realtà dei fatti.Le certezze vengono smontate con consapevolezza a più riprese, disseminando la trama di piccoli indizi francamente impossibili da cogliersi senza l'ausilio dei chiarimenti del caso.
Il film è molto statico ma interessantissimo anche per lo stile costruttivo adottato,si avvale inoltre di buoni attori e di un'ambiguità che ,padre a parte, sembra coinvolgere tutti protagonisti.
Da non perdere i titoli di coda dove l'ennesimo dubbio (o certezza)viene insinuato.