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PRECIOUS regia di Lee Daniels

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Zazzauser     5 / 10  21/01/2021 04:43:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sinceramente non so manco da dove cominciare, mi e' parso un film di un buonismo e di una ruffianeria notevoli, con personaggi esili come fogli di carta e che riesce a scatenare un coinvolgimento emotivo praticamente nullo pur a fronte di una storia di uno squallore e di una morbositá estremi. Nella trama tutto e' portato al parossismo, dai comportamenti da TSO della madre a quella sorta di corte dei miracoli / scuola alternativa fino ai dettagli (figli con sindrome di Down, uomini adulti che si fanno allattare dalle compagne mentre masturbano figlie di tre anni..) e quando non lo fa si lascia andare a ruffianerie LGBT-friendly, stereotipi inquietanti e lesivi per la comunita' afroamericana, foul language di dubbia utilitá e piagnistei non esattamente ben piazzati.
Se l'intento era quello di fotografare il degrado metropolitano delle minoranze forse Daniels avrebbe dovuto chiedersi se davvero l'harlem degli anni '80 fosse cosi, ma evidentemente manco sapeva di aver ambientato la sua storia in quegli anni perche' i riferimenti a quel contesto storico e socio-culturale si limitano ad un titoletto ad inizio pellicola.
Se l'aspetto "espressionista" della protagonista e' di sicuro impatto visivo e l'interpretazione di Gabourey Sidibe e' tutto sommato convincente lo stesso non si puo' dire delle altre prove attoriali, da quella di una Mariah Carey tanto irriconoscibile quanto piatta a quella di un Lenny Kravitz piazzato a caso almeno quanto il suo personaggio, a quella di una Paula Patton per me inadatta al ruolo; per assurdo la migliore performance e' quella di Mo'Nique, davvero efficace nonostante la sua carriera di attrice comica non l'abbia portata proprio nella sua comfort zone.
A me Precious é sembrata piu' una fiaba di Andersen - con i dettagli morbosi/scioccanti e senza la loro carica allegorica - perfetta per le rassegne dell'Obamacare e del Yes We Can partorita da un retrogrado che ha lo stesso occhio critico di un naturalista di fine Ottocento.
Le scene e i dettagli random non mancano, dagli assurdi sogni ad occhi aperti di Precious a due o tre scatti d'ira (un paio di ceffoni ben assestati e una bambina di 8 anni lanciata in terra, cosí) ad una sana vomitata dopo aver mangiato un barile di ali di pollo fritte alle nove del mattino (aspetta dobbiamo lanciarci dentro anche il problema dell'obesita e del binge eating in contrasto con la povertá e ricordare che ai neri, si sa, piace il KFC e il junk food del MacDonald) a episodici movimenti di camera a mano da mockumentary che hanno solo l'effetto di far chiedere allo spettatore "ok, ma perché?"
E tralaltro e' davvero un peccato perche' se solo alla meta' dei risvolti morbosi che ha questo dramma familiare avessero dato il peso narrativo che avrebbero potuto meritare magari poteva anche uscire fuori un buon film.
Il climax non esiste, i personaggi hanno scarsa quando non nulla evoluzione e il film finisce ancor prima di aver capito se effettivamente sto libro di Giobbe vissuto da Precious abbia avuto l'effetto di cambiare lei, la vita di quelli attorno a sé o la coscienza sociale di chi la sta guardando da dietro uno schermo.
Non sono un grande fan dei voti cattedratici e raramente metto meno di cinque a meno che non si tratti di un film oggettivamente brutto, ma a mio parere questo lavoro é un delirio, lascia poco e niente e mi stupisco davvero che possa aver attecchito su una fetta di pubblico e critica cosi ampio