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CRAZY HEART regia di Scott Cooper

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  22/11/2010 17:23:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia della musica è piena di reietti come Bad Blake,artisti incapaci di eguagliare i successi raggiunti in passato e ora avviati verso un futuro senza speranze,tra squallidi concerti in localini di provincia e vite spese tra eccessi di ogni tipo.Al pari della musica anche il cinema è zeppo di esempi di caduta e (seguente) redenzione,il film di Scott Cooper ne è un esempio lampante,puntellato com'è da convenzioni note e abbastanza prevedibile nella trattazione generale.
Per sua fortuna il regista può avvalersi di un Jeff Bridges dolente e crepuscolare come non mai,eccezionale nel fornire una prova di grande spessore malinconico.
Anche il resto del cast non dispiace e visti i nomi in ballo sarebbe stato strano il contrario,ma è la mansueta afflizione del protagonista a riempire lo schermo.L'ex stella del country si muove con indolenza,personaggio senza speranza,sfatto e trasandato, con una mole accresciuta da stravizi e una vita sedentaria sembra sopravvivere ricoperto da uno spesso strato di polvere posatasi su ambizioni da tempo sopite.
La bella colonna sonora fa da sfondo a paesaggi tipici del sud degli U.s.a.,mentre la non-vita di un uomo incrocia quella di una piacente giornalista e il piccolo figlioletto di lei.
L'affetto sarà ancora una volta lo stimolo per guardarsi dentro e cercare di riscattare i troppi errori commessi ,accettando ciò che è stato o rimediando ponendo una pezza dove possibile,ripartire quindi in barba ad una vecchiaia giunta troppo in fretta, facendo proprio un rispetto sino ad allora ignorato.
Cauto nell'indagare una tematica di partenza abusata "Crazy Heart" si rivela un film di sentimenti espressi con grazia e giusta proporzione.