Marco Iafrate 7 / 10 06/03/2008 22:50:36 » Rispondi Se andiamo a cercare ostinatamente la struttura narrativa del film si fà un buco nell'acqua, l'evolversi caotico degli avvenimenti lascia poco spazio ad una parvenza di trama semplice e lineare, semmai bisogna cercare di penetrare in quella che è la struttura cerebrale del protagonista Max Cohen giovane genio matematico ossessionato dalla ricerca del valore trascendente di pi greco.Rappresentare e spiegare, attraverso i numeri, il linguaggio della natura e qualsiasi altra cosa ruoti intorno all'uomo è l'unico scopo della sua vita; in perfetta scuola Lynchiana il genio e la follia si fondono uno all'interno dell'altra annullandosi, la razionalità è costantemente sconvolta da veri e propri tuffi nel delirio assoluto. Girato in un avvolgente bianco e nero, fortemente claustrofobico, il film si svolge quasi tutto all'interno del misero appartamento dell'uomo il quale vive in perfetta simbiosi con il suo gigantesco computer; la pellicola si apprezza soprattutto per l'originalità del regista nello scandire un ritmo ossessivo e paranoico ma che riesce a non essere mai disturbante. Il finale, molto bello, rimane aperto a due interpretazioni: il trapano è la definitiva conclusione della ricerca ossessiva, o funge da metafora?