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PI GRECO - IL TEOREMA DEL DELIRIO regia di Darren Aronofsky

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  22/09/2010 17:18:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un bianco e nero sgranato, ma dai nettissimi chiaroscuri,ci sommerge nell'esistenza ossessionante ed ossessionata di Max,giovane matematico ben interpretato da Sean Gullette.
Darren Aronofsky, qui al suo primo lungometraggio, si affida ad un lavoro non originale nei temi cardine ma spiazzante (in positivo) per ciò che ne riguarda la trattazione.Il protagonista è uomo asociale,incapace di corrispondenze con la realtà che lo circonda.Rinchiuso nel suo fatiscente appartamento infestato da ogni corbelleria tecnologica ed affetto da una dolorosa malattia,Max vive in compagnia delle sue manie e di un gruppetto di odiate formiche,insetti notoriamente dediti alla collettività e quindi contrastanti con il suo microcosmo.
La paranoia del protagonista si focalizza nel voler trovare ad ogni costo l'essenza della vita mediante schemi matematici,risolvere la consistenza della materia attraverso i numeri dimostrando un ordine non ricavabile con l'ausilio della sola intelligenza umana.Meno ingarbugliato di quanto si possa pensare,per quanto non facilmente decriptabile in ogni sua sfumatura, "Pi Greco" è un thriller che partendo dall'alienazione di un uomo racconta di follia e brama di potere utilizzando uno stile visivo di straordinaria potenza.
Accelerazioni improvvise,disorientanti movimenti di macchina,musiche martellanti,rumori,parole e gesti riproposti più volte,inquietanti inserti onirici,come se il Lynch post-industriale di "Eraserhead" e l'artigianalità di Svankmajer abbiano aderito ai connubi uomo-macchina di Cronenberg e Tsukamoto.Aronofsky stupisce,l'ambizioso e delirante fine tocca vette di pregiatissimo interesse.
Un'opera difficilmente filmabile nella sua teoria numerica,eppure geniale nel tradurre in immagini anche ciò che è intangibile.La disquisizione davanti alla tavoletta "Goban" tra Max ed il suo mentore è quanto di più semplice ci sia per esporre i due opposti punti di vista,quello legato al caos universale e quello ad un razionale ordinamento cosmico.
Giocato per intero su piani (sur)reali e teorico/paranoici trova risoluzione in un'impossibilità accettata con un sorriso,l'unico concesso dal protagonista.
guidox  22/09/2010 21:31:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti vivissimi per la tua recensione.
si potesse dare un voto anche a queste, personalmente ti darei il massimo, 10.

Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  23/09/2010 09:23:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Onorato Guidox,troppo gentile davvero.
Grazie!