nest 1 / 10 28/02/2005 10:41:23 » Rispondi non ho parole, una cacata mostruosa, un pretesto senza senso per un sacrificio senza senso se non il sadismo del regista
vai donna e fai la ***** solo così l'ego del tuo uomo impotente si potrà arrapare e tornare a vivere se muori ***** tuoi
e la mia adorata cartlidge (chediolabbiaingloria) trascinata nel fango...
Ridurre questo film ad una discussione su sadismo, femminismo & maschilismo è indice delle profonde tare mentali che ti porti dietro. Risolvi i tuoi problemi, lberati delle scorie che incrostano i tuoi neuroni e, forse, potrai apprezzare i film semplicemente per quello che sono.
kowalsky 28/02/2005 10:53:22 » Rispondi la tua spiegazione è eccellente, praticamente la stessa dei detrattori di von trier... visto che tutti ritengono questo film un capolavoro, hai pero' giudicato nei voti secondo Fantozzi... 1 mi sembra davvero troppo poco per distruggere un Cult come questo... Bravo comunque perchè è proprio il sadismo cosidetto di Von Trier che molti gli contestano p.s. cosa ne penso io del film? Von Trier ha fatto di meglio
nest 28/02/2005 12:48:06 » Rispondi chi sarebbero scusa questi tutti del capolavoro? e seppure avessero tutti nome cognome alla fine è uguale, uno è pure troppo. lars ne ha fatti di capolavorii, dogville e the kingdom alzano la testa e ti fanno vedere chi sono. poi in idiots e dancer in the dark mette su queste figurine insulse solo per farle in mille pezzi davanti ad occhi abituati al tg di italia uno
basso macello
e bravo un corno perchè mai che sodomizzasse un uomo
frine 25/10/2005 01:26:17 » Rispondi Posso comprendere la tua nobile indignazione per quanto avviene alla povera Cartlidge, ma mi sembra chiaro che il bersaglio del regista è proprio la brutalità maschile, di cui purtroppo sono quasi sempre le donne a fare le spese. Il finale a sorpresa è geniale e illuminante.
Il corpo disonorato della protagonista riceve alfine una sepoltura degna e onorevole in mare, a dispetto del dilagante bigottismo. Resta da chiedersi fino a che punto siano credibili, dal punto di vista medico (soprattutto psichiatrico) il rapporto fra la protagonista e il marito nonché la guarigione di quest'ultimo.
Funeralopolis 12/11/2005 12:57:02 » Rispondi Io penso che non sia così. Questo film non ha niente a che vedere con maschilismo e fenomeni simili quando parla della storia d'amore tra Bess e Jan. Non è, in questo senso, una critica sociale (lo è, invece, quando stigmatizza il bigottismo della comunità teocratica in cui gli amanti vivono). Quel che fa Bess, che si concede per amore ad altri uomini, è, paradossalmente, quanto di più puro e candido ci possa essere, e questo perché si pone in un orizzonte al di là del bene e del male. Questo credo voglia dire Von Trier: la morale è morta, l'Amore non morirà mai.
frine 06/12/2005 03:06:03 » Rispondi Quando parlavo di maschilismo non mi riferivo a Jan, ma agli uomini volgari che approfittano di Bess. Che Bess resti pura, anche quando caracolla impacciata sui tacchi a spillo (un dettaglio molto fine) mi sembra indubbio.