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LA SCIAMANA regia di Andrzej Zulawski

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76mm     5 / 10  04/12/2023 16:32:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con Zulawski era stato colpo di fulmine dopo la visione del folgorante Possession, tanto che non vedevo l'ora di poter mettere le mani su questo altro titolo che, da quel poco che avevo letto, mi sembrava potesse riecheggiare, per stile e argomenti, il film del 1981.
Purtroppo invece dopo averlo visto i miei sentimenti verso l'autore polacco si sono decisamente raffreddati.
Lo stile anche in questo caso è molto personale e particolare, ma stavolta l'asticella pende decisamente dalle parti della provocazione gratuita e fine a sé stessa.
Diciamo che Possession può essere considerato, pur nel suo stile visionario e nel suo incedere delirante e sconnesso, un film più intimista, dato che le varie provocazioni hanno un bersaglio più chiaro e definito (la crisi del rapporto coniugale e dell'istituzione famiglia in generale) , mentre qui sembra che il discorso sfugga un po' di mano all'autore nella foga di voler tirare strali contro tutto e tutti (la Polonia, la religione, la psichiatria, lo sfruttamento lavorativo, ecc.) tanto che nel convulso finale, oltre alla famosa scena del cucchiaino (potente nella concezione ma ridicola nella realizzazione), vengono tirati in ballo improvvisamente anche la criminalità organizzata e la minaccia nucleare, senza capire cosa c'entrino nel contesto del film.
Fra l'altro molte delle provocazioni qui presenti non sono neanche di prima mano, visto che autori del calibro di Bertolucci e Oshima c'erano arrivati 20 anni prima a portare il rapporto fra eros e thanatos alle estreme conseguenze, sia mentali che fisiche.
Bella ma insopportabile l'esordiente protagonista, che fu traumatizzata dall'esperienza tanto da non volerne più sapere di recitare (non una gran perdita, a mio avviso), mentre il protagonista maschile, una star polacca da noi ovviamente sconosciuta, riesce almeno a mantenere una recitazione un po' più sobria, per quanto possa essere sobria la recitazione in un film di Zulawski.
Le scene non erotiche sembrano solo un riempitivo fra una scopata e l'altra e la confusione è tale che lo spettatore non è messo in condizione di capire il significato più profondo dell'opera, ammesso che ci sia.
Sicuramente la Polonia degli anni 90 aveva i suoi problemi, ma mi sembra che il regista abbia calcato un po' troppo la mano nel descriverla come una specie di inferno sulla terra… forse aveva qualche sassolino da togliersi dalle scarpe…
A questo punto mi toccherà provare a vedere un terzo film per fare la prova del nove.
Consigli?