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CUL DE SAC regia di Roman Polanski

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GianniArshavin     7½ / 10  04/02/2017 18:03:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo lo straordinario debutto con Il coltello nell'acqua e il capolavoro Repulsion, Polanski torna dietro la macchina da presa nel 66 con CUL DE SAC, vincitore al festival di Berlino.
Il terzo lavoro del maestro assoluto polacco è un mix di generi che va dalla commedia grottesca al dramma, un prodotto tipicamente polanskiano ingiustamente sottostimato dai fan del regista.
La storia vede una annoiata coppia borghese sconvolta dall'arrivo di due criminali che hanno fallito un colpo. L'intrusione nel loro microcosmo di questi due agenti esterni porterà al collasso le fragili certezze degli sposi.
Già da questa terza opera è possibile tracciare un profilo del cinema di Polanski e individuare alcune caratteristiche ricorrenti dei suoi film: l'ospite esterno che travolge le certezze quotidiane di un nucleo familiare; il mix di generi trattati con eguale maestria; la storia quasi tutta ambientata in interni angusti e soffocanti; il finale tragico e la resa dei protagonisti.
In CUL DE SAC è possibile riscontrare tutte queste tematiche affrontate con un gusto del grottesco che vive un climax in ascesa che parte dalla commedia surreale per terminare nel dramma psicologico più crudo.
Molteplici scene, i dialoghi e i comportamenti dei personaggi assumono col passare dei minuti un carattere grottesco che strania lo spettatore immergendolo nella condizione di alienazione e frustrazione dei protagonisti.

Grande merito per la riuscita di un film cosi particolare va dato al modo in cui sono scritti i personaggi: la noia della sfrontata Teresa, la solitudine e la finta spavalderia del criminale ma soprattutto la nevrosi del debole, preciso e frustrato Donald Pleasence(grandissima interpretazione) che sarà quello che subirà maggiormente lo stravolgimento imposto dall'arrivo dei malviventi.
Sotto il profilo tecnico il regista polacco sembra già un veterano e non sbaglia un'inquadratura. Si affiancano alla sua regia una buona colonna sonora e una sceneggiatura solida, senza dimenticare l'ambientazione isolata del castello in cima alla scogliera.

Nel complesso CUL DE SAC è un'opera da recuperare. Qui siamo di fronte ad un Polanski ad altissimi livelli che da vita ad un lavoro complesso ma dalla grande forza comunicativa.