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CUL DE SAC regia di Roman Polanski

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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf     9 / 10  23/09/2010 13:06:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film ha una media bassissima rispetto al suo valore effettivo, secondo me.
Si tratta certamente di uno dei capolavori di Polanski, a mio avviso il migliore ad ex aequo con The Tenant e Rosemary's Baby.
E' un film molto lento e in cui poco o nulla succede e che riprende molto le atmosfere teatrali beckettiane, in particolar modo il suo arcinoto capolavoro "Waiting for Godot".
Tutti i personaggi della storia sono delle maschere, delle figure complesse che rispecchiano determinati aspetti di differenti estrazioni sociali.
Tutti sono irrealizzati e scontenti, tutti aspettano invano il loro Godot, che sia il capo dei delinquenti o una svolta alla noiosa vita borghese poco importa.
La situazione di stasi viene solo parzialmente scossa dall'arrivo di due criminali da strapazzo che, reduci da una fallita rapina, diventano ospiti di una coppia di borghesi. Lei, memore di un passato poco pulito, ha sposato per convenienza un ricco artista, un uomo privo di stimoli e deluso dalla vita, un debole omuncolo incarnazione dell'asetticità della borghesia.
La coppia vive isolata dal mondo e ciascuno dei due coniugi vive silenzioso il proprio dramma, entrambi tormentati dalle ombre del passato.
I due delinquenti trovano ospizio nella loro casa e uno dei due, l'unico superstite(l'altro morirà poco dopo a seguito delle ferite riportate nella rapina), fungerà un po' alla stessa funzione dell'autostoppista nel precedente film di Polanski, "Il coltello nell'acqua", come una sorta di frantumatore dell'equilibrio di coppia.
La donna, annoiata e ninfomane, diverrà presto lo spartiacque tra l'annoiato marito ed il "clownesco"(così è stato descritto)bandito, instaurando tensione tra i due, che culminerà nel pessimismo del finale.
Ciumi  05/10/2010 18:31:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d’accordo, anche a mio parere cul de sac meriterebbe più considerazione. Trovo giusto quando dici che Polanski parla di coppie in crisi, di rapporti incrinati che individui esterni vengono a frantumare completamente. Lo fa infatti già in ‘Il coltello nell’acqua’, e lo farà in ‘Rosemary’. Per non parlare di ‘Chinatown’ in cui è l’intera famiglia a essere distrutta.

L’immagine che meglio raffigura lo stallo secondo me è l’auto immersa nella marea, davvero molto bella.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  05/10/2010 19:07:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo: l'auto immersa nella marea è in effetti una delle immagini più significative del film. Come anche l'abbondanza di uova e di vodka che rimandando ad una ripetività, ad una situazione di stallo da cui è impossibile uscire.
Secondo me questo film è il film più significativo di Polanski. Al di là della perfezione stilistica è un film che affronta non solo la tematica di coppia, ma anche temi più grandi, come la solitudine dell'uomo(ogni uomo è un isola)e la malattia della volontà che ha portato i protagonisti ad isolarsi cercando un equilibrio, destinato a frantumarsi perché fondato sulla cecità(per esempio, il marito sapeva dell'infedeltà della moglie, ma semplicemente teneva gli occhi ben chiusi). Insomma, a mio avviso le opere di Polanski andrebbero senz'altro rivalutate, sono a mio avviso tra le opere più "filosofiche" e sociologiche del cinema, mai troppo analizzate. Anche "Il coltello nell'acqua" tratta tematiche simili, anche se non con la stessa grottesca maturità.
Ad ogni modo per me il film vale 9,5, anche 10, però mi rendo conto che tra i film di Polanski è sicuramente tra i più inaccessibili e difficili da farsi piacere. Oggettivamente vale 8, credo, però per me è uno dei capolavori di Polanski, forse il suo capolavoro.