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IL CAVALLO D'ACCIAIO regia di John Ford

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amterme63     7½ / 10  14/02/2015 17:48:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono film questi che rimarranno sempre piacevoli da vedere e interessanti.
La prima cosa che salta all'occhio è la bellezza delle inquadrature e delle immagini; ma questa è una cosa risaputa nei film muti: hanno come una marcia in più dal punto di vista estetico e visuale. In ogni caso la suggestione del bianco e nero, la bellezza dei paesaggi vergini mostrati, la patina fascinosa data dal tempo, rendono le immagini di questo film assai affascinanti. C'è poi la storia, avvincente e narrata con un particolare stile corale che mescola epico e quotidiano, rendendo il film significativo e familiare allo stesso tempo.
Al centro dell'universo ritratto nei film di Ford ci sono gli Stati Uniti, con il suo territorio, i suoi valori, le sue istituzioni. Più esattamente la civiltà, la cultura americana, con la sua vitalità, l'audacia, la sapienza tecnica, le opportunità che dà ad ognuno di lavorare allo stesso tempo per se stesso e per un progetto comune, di vivere libero come uno vuole all'interno di regole condivise.
L'importante è l'unità e l'aiuto reciproco nei momenti di emergenza. Su questo Ford fa molto affidamento e cerca sempre di perorare nei suoi film.
C'è infine spazio pure per l'ironia, il lato buffo e comico, ma sempre con molto affetto e bonomia. Il punto di vista di Ford è sempre quello del basso, della gente comune con le sue piccole grandi gioie e dolori, il vero tesoro degli Stati Uniti.
A contrasto e conferma di questo atteggiamento c'è anche il lato "cattivo". Stranamente in questo film i cattivi non sono gli indiani, o meglio lo sono solo perché sobillati da un "bianco" traditore. Quindi il negativo proviene dagli occidentali, non proprio dagli indiani.
Fa un po' di tenerezza l'entusiasmo e la celebrazione con cui si esaltano le conquiste e il progresso tecnico, oggi che invece li vediamo con occhio negativo e rimpiangiamo un po' la natura selvaggia e incontaminata di una volta..
Non mancano momenti di stanca in questo film, che va con andamento molto spezzettato e con storie parallele, intervallate da frequenti didascalie, per lo più in vivace gergo dialettale (Ford era irlandese e quindi parteggia per questa etnia nei suoi film). C'è qua e là anche qualche scena eccessivamente melodrammatica.
In ogni caso due ore che scorrono via molto piacevoli.