caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TESS regia di Roman Polanski

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  22/04/2015 19:01:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei migliori drammoni sentimentali tratti dalla letteratura romantica, esteticamente corrisponde ad una delle più ampie e rigorose rappresentazioni dell'Ottocento vittoriano che il cinema abbia mai prodotto.
Alle spalle Polanski aveva già fornito prova di sapersi dilettare in rappresentazioni storiche, il medioevo shakespeariano di Macbeth diretto con una trance reazionaria sopra le righe ma che in futuro seppe tenere a freno, il lavoro comunque fu efficace anche per discostarsi dai 2 precedenti di Welles e Kurosawa, in seguito la trasposizione finì in mano a cani e porci e peraltro anche quella di quest'anno sembra già segnata.
In Tess da appunto molto spazio alla natura, non solo il fato di Hardy, le sue 'vittime predestinate', ma anche l'ambientazione trova spazio all'interno della tragedia, crea una profonda armonia tra la miseria in cui Tess è irrimediabilmente legata, il lavoro campestre, l'integralismo religioso e il peccato, regala un gran ritratto di donna che la Kinski si fa cucire addosso, materia volubile che il regista può modellare a suo piacimento e in effetti gli fa fare qualunque cosa, l'empatia che instaura è significativo di come la parabola disgraziata lo rimandi alla Tate, la dedica nei titoli e in questo caso un pessimismo hardyano che si trova a sposare.
hghgg  22/04/2015 23:04:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trovo questo film non meno che sublime. Tu bravissimo hai colto tutto, perfetta la citazione finale al legame di questa produzione col ricordo della Tate e la dedica su quella copia del romanzo...
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  23/04/2015 00:08:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e tra l'altro a proposito di '800 vittoriano, solo una considerazione, ci tornerà con ben altro umore a calcare pagine di letteratura romantica, da una parte post trauma tutta la sofferenza che provava, il male che macinava dentro seppe rispecchiarsi in quelle pagine (li cito entrambi sia Macbeth che Tess), l'ira nel primo, più quieto nell'altro, vivido il pensiero su di lei; diverso esito con Oliver Twist, il pensiero non verte più sulla Tate ma sui bambini, meno sottotesto, più intrattenimento, un Roman sciolto zero ambizioni e il film è quello che è..