Goldust 8 / 10 13/06/2020 10:03:37 » Rispondi La chiara dimensione teatrale dell'opera non è mai un limite per Polanski il quale sperimenta tra i suoi protagonisti sadici giochi verbali e fisici che riprenderà anche in pellicole future dalla medesima struttura come "Carnage" e "Venere in pelliccia". Tensione, claustrofobia e colpi di scena vanno così di pari passo e si uniscono per formare un insostenibile racconto che guarda a traumi passati mai superati e dove la vittima si trasforma in carnefice, e viceversa. Il regista centellina sapientemente gli indizi, mescola erotismo e violenza e ci fa brancolare nel buio fino alla fine esattamente come il povero avvocato sopraffatto dagli eventi. Ma a furia di sottrarre elementi al racconto si fatica a riconoscere il contesto in cui l'azione è ambientata ( un non meglio precisato paese sudamericano tornato faticosamente alla democrazia ): non che non ci si arrivi però due coordinate in più avrebbero giovato. Attori perfetti ma Kingsley di più