elio91 7½ / 10 05/03/2010 20:49:18 » Rispondi Un continuo scambio tra carnefice e vittima fa da padrone a questo thriller serrato,dall'impianto teatrale (nasce proprio per il teatro) e,come sempre con Polanski,psicologico. La bravura del regista è sempre una garanzia,la storia è affascinante e cruda senza mostrare nulla di particolarmente violento e l'analisi psicologica dei tre personaggi protagonisti procede con un andamento ambiguo e lento. Polanski costruisce la sua trama come un ragno,riuscire ad individuare il bandolo della matassa è complicato però: da un processo per stupro ad un processo per non essere lo stupratore,la componente grottesca non è comunque facile da cogliere a primo sguardo,un pò come in Luna di fiele. Proprio questo impianto teatrale,affascinante inizialmente ma poi abbastanza irritante,non mi fa mettere di più. Bravissima la Weaver,il monologo finale di Kingsley è fantastico a coronamento di una prova ambigua. Anche in questo caso, La morte e la fanciulla è uno di quei film che nella carriera di questo regista non ha mai avuto il risalto che meritava. Peccato perché c'è tutto: il pessimismo e la colpa che segna per sempre chi la subisce e chi la commette. Qualunque colpa sia.