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IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI regia di Juan José Campanella

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Crimson     7½ / 10  08/06/2010 01:15:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le apparenti forzature della sceneggiatura (scarcerazione e ciò che ne consegue), che in un contesto 'civile' non avrebbero ragione di esistere, sembrano sgretolarsi con fervida lucidità immerse nel clima che serpeggia nel film. Questo è a tutti gli effetti il miglior pregio di questa pellicola spagnola che ha origine nel particolare clima di scompiglio di poco antecedente rispetto all'insorgenza della dittatura in Argentina.
L'atmosfera che si respira è di fastidio e oppressione; i personaggi si divincolano ma soccombono, schiacciati da una modificazione del tessuto socio-culturale progressivamente inesorabile, che accompagnerà (forse) il resto dei propri giorni. Si può anche leggere così, quasi al contrario, a partire dal suo scomodo sottosuolo, una vicenda siffatta.
Il thrilleruccio di superficie non è che un pretesto dall'immancabile soluzione, peraltro rapida e concisa. Ma è dall'arresto che il meccanismo incontrovertibile si lega a doppia mandata a ciascuno dei protagonisti: chi è "intoccabile", chi una pedina, chi non vede appagato il senso di giustizia che il proprio paese dovrebbe garantirgli. Movimenti improvvisi e scelte di vita. Forse isolati tra loro, forse annessi da quella causa di forza maggiore che poi tanto alibi non è.
Un film sull'incertezza e sul dubbio, ma anche una strenua ricerca della verità; a che prezzo, solo chi ha combattuto per essa può assaggiarne il valore.
Dunque Benjamin è una figura di grande fascino, un uomo delle occasioni mancate, come tutti, ma un coraggioso esponente di una volontà sopita per diverso tempo, ma sempre vigile e animosa.
Definire il personaggio di Sandoval (non Pete, perfavore morbidangeleni) "caricaturale" sarebbe quasi riduttivo, ma questo film "pesante" cosa sarebbe stato senza quel gusto persistente dell'ironia e della sdrammatizzazione?
E come si può non citare la straordinaria sequenza allo stadio?
Un film compatto, asciutto, stratificatissimo. Trapela un cinema degno di nota tra le intercapedini che costellano questo ritratto multiforme. Cinema spagnolo recentissimo che si affianca solo cronologicamente all'ultimo Amenabar (disgustoso) e al buon Monzon di 'Cella 211'.