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FROZEN (2010) regia di Adam Green

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oh dae-soo     7 / 10  22/09/2011 12:06:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento presenta anticipazioni.

Ammetto di essere rimasto un pochino deluso. Non perchè il film sia brutto, tutt'altro, ma perchè sin dall'uscita cinematografica era uno dei titoli che più mi aveva attirato. Avendolo perso in sala me lo sono visto solo ora in dvd.
Mi attirava perchè amo tremendamente le sceneggiature difficili intendendo per difficili non quelle che mettono in crisi lo spettatore ( Lynch vi dice niente?) ma quelle difficili da scrivere perchè spazialmente o temporalmente molto circoscritte. Non è un caso che sia uno dei pochi ad aver molto apprezzato Buried, caso unico nell'intera Storia del cinema di sceneggiatura senza alcuna via di fuga.
Torniamo a Frozen...
Tre amici in una stazione sciistica prendono a fine serata l'ultima seggiovia. L'addetto si dimentica di loro, blocca la seggiovia e se ne va a casa. Loro rimangono "appesi".
E' domenica, la stazione riapre il venerdì...

L'inizio non mi è piaciuto affatto. I primi 20 minuti, quelli che precedono il blocco della seggiovia, li ho trovati terribilmente adolescenziali, degni di una puntata sbagliata di O.C..
Dialoghi scialbi e noiosi, situazione molto statica e per nulla coinvolgente.
Poi una volta fermatasi la seggiovia sembra quasi che sia subentrato un nuovo sceneggiatore...
I dialoghi, anche perchè la situazione lo richiedeva, diventano molto più incisivi e i ragazzi cominciano a conquistare un minimo di spessore (quello che di solito si sarebbe dovuto formare nei primi 20 minuti).
La situazione appare assolutamente credibile, così stupida e terribile allo stesso tempo. E' buono il senso di immedesimazione dello spettatore, quasi invitabile chiedersi "io che farei in questa situazione" e di conseguenza risulta spontaneo "entare" nel film e cercare di trovare una soluzione a quella tragedia, consigliare i ragazzi.
Ed è proprio qui che Frozen presenta quello che paradossalmente è insieme il suo più grande pregio e difetto.
Se è vero che tutto quello che accadrà è molto naturale e verosimile (a parte qualche eccesso splatter), è anche vero che manca forse un pizzico di genialità o di creatività, visto che si ripetono praticamente sempre le stesse azioni o situazioni (arrampicata, lupi, dialoghi etc...). Sembra un film un pò statico non nel ritmo, quanto nelle idee. Come detto, niente di male, tutto questo potrebbe anche esser considerato un pregio ma solo se il film, a mio avviso, avesse avuto un taglio più documentaristico e meno cinematografico. In questo secondo caso, forse, un'idea fulminante in più avrebbe solo giovato al contesto.
Non mancano le sciocchezze (il tuffo a gambe distese, la ragazza che tiene la mano nuda sempre scoperta, l'altro ragazzo che una volta fatto il miracolo di arrivare fin là non aspetta un attimo sperando che i lupi se ne vadano ma gli si butta in pasto). Stranissimo poi che nel momento di massima tensione ci venga offerto un dialogo di 5 minuti assolutamente inutile che riesce soltanto a smorzare quasi completamente la suddetta tensione.
Forte e intenso invece il momento in cui i due ragazzi dopo la morte del primo si scambiano reciproche accuse, umanamente molto drammatico. E buono è anche il richiamo all' 11 settembre, in particolare all'aspetto più terribile dell' 11 settembre, quello dei falling men.
Film onesto, che non usa tanti trucchetti (ad esempio molti di quelli che non lo avevano visto, io compreso, credevano che ci fosse coinvolto in qualche modo un pazzo assassino) ma che proprio nella sua semplicità rischia di venir dimenticato troppo presto.