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DAGON - LA MUTAZIONE DEL MALE regia di Stuart Gordon

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Requiem     8 / 10  06/12/2004 11:09:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trama: Due coppie di turisti giungono con la propria barca in un misterioso villaggio sulla costa spagnola… Un incidente costringe due di essi ad andare a chiedere aiuto a terra…. I due scopriranno che in quel paese accadono cose strane. Gli abitanti subiscono strane mutazioni, tanto da essere metà pesci e metà umani, e venerano una misteriosa divinità… DAGON.

DAGON - la mutazione del male è uno dei prodotti della fantastic factory, società fondata dal produttore yulio fernandez, insieme con il regista Horror, autore di “SOCIETY”, brian Yuzna.
I due hanno dato vita a una società di produzione per il cinema horror – fantastico, dalle diverse facce. Loro è infatti il secondo film del regista Jaume Belaguerò, “Darkness”, che nonostante abbia notevoli difetti, è stato molto apprezzato sia in patria che all’estero.
Le altre produzioni della fantastic factory vanno da “Faust”, diretto dallo stesso Yuzna, all'orribile “Arachnid”, al + recente "L'uomo senza sonno" di Brad Anderson.
E infine “Dagon”, diretto con mano sicura dal regista di re-animator, e tra l’altro amico e collaboratore di vecchia data di Yuzna, Stuart Gordon.
Quest’opera è indubbiamente la migliore tra quelle presentate dalla Fantastic Factory. Ovviamente da noi il film non è passato in sala, ma è stato distribuito direttamente sul mercato dell’home video.
Si tratta di un film molto appassionante, secondo me uno dei migliori esempi di Horror degli ultimi tempi, come non se ne vedevano da anni.
La pellicola è girata purtroppo in economia e si vede chiaramente, ma questo non va ad intaccare minimamente sul fascino del film di Gordon, che invece punta sul lavoro di atmosfera. Tutti gli avvenimenti si verificano in uno sperduto villaggio della Galizia, avvolto dall’oscurità, e abbattuto da un temporale costante. Quasi un mondo a parte, dove si verificano degli eventi strani e incomprensibili agli occhi umani. Insomma Dagon ci parla di alcuni umani catapultati in un incubo, in un mondo diverso dal proprio, in cui tutte le abitudini, i vizi terreni sono del tutto irrilevanti.
La splendida fotografia assume dunque un ruolo fondamentale per ricreare questo mondo, oltre all’idea dei produttori di girare per davvero in un villaggio sulle coste della Galizia, territorio molto piovoso che ben si adatta alle esigenze della storia.
A questo si devono aggiungere degli ottimi effetti speciali, che ancora una volta sono molto utili per creare il mondo fantastico dove approdano i due protagonisti, e che sono visibili nelle mutazioni che subisco gli abitanti del paese, che a poco a poco, in maniera irreversibile, si trasformano in pesci, e anche in un paio di belle sequenze sanguinolente. Gordon punta il meno possibile su effetti creati al computer (pessimi), che diventano però fondamentali in alcune scene, nell’incipit ( il temporale), e nella drammatica sequenza finale.
“Dagon”, tratto liberamente novella del maestro H.P.Lovecraft, “l’ombra su Inshouth”, è una pellicola da non perdere, soprattutto per gli amanti del genere. Certo le nuove generazioni amanti dei recenti teen-horror di pessimo livello, potranno non amarlo. Tuttavia in Dagon ci sono almeno tre sequenze da antologia, quella dell’assedio all’hotel, non da meno quella del flashback in cui si ritorna indietro nel tempo, e in cui vengono svelati i misteri del villaggio, e infine la sequenza shock della tortura in cui muore il compianto Francisco Rabal.
Bel ritorno dunque di Stuart Gordon!

Voto 8 perchè di horror simili a questo non vi è più traccia.

Invia una mail all'autore del commento goat  24/05/2006 18:16:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo,splendido esempio di horror che si discosta dai teen-movies.
cayonet  01/08/2005 18:38:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tecnicamente sarà pure apprezzabile, ma x il resto?!?....

Requiem  08/09/2005 15:29:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il resto è un ottimo esempio di Horror vecchia stile, senza influenze e assolutamente apprezzabile sotto ogni punto di vista (tranne per gli effetti speciali, dato il budget minimo).